Data l'imminenza del mio terzo anniversario di matrimonio, vorrei raccontarvi di come siamo arrivati a quel giorno e di come si è svolta tutta la tragedia farsesca.
La prendo alla larga eh, quindi mettetevi comodi e portate pazienza.
Dunque dunque....
E' il luglio del 2008. Abbiamo già cambiato casa 2 volte in 2 anni e progettiamo di figliare.
Il 28, dopo una pallosissima cena di politicanti Furio ritrova un po' del romanticismo che lo contaddistingue(va) e mi porta a fare una passeggiata sulla spiaggia. Al chiaro di luna, sull'arenile di Ostia, mi fa sedere su una specie di scoglio, con i piedi a mollo e tra una chiacchiera e l'altra tira fuori una scatolina blu. La apro, emozionata ma anche no, e rimango senza parole..... non tanto per quello che contiene, ma perché la scatolina si illumina da sola. Per quanto riguarda la proposta però lì per lì rimango un po' basita, in quanto non si è mai parlato di matrimoni, ma solo di figli. Cioè, viviamo già insieme da diversi anni, a che te serve una firmetta su un pezzo di carta? Che poi, io ai tempi d'oro delle chat-room per single mi facevo chiamare "Nobody's Wife". Non so se mi spiego!!
Insomma, ormai la proposta è fatta, l'anello c'è... dobbiamo solo dirlo ai nostri.
In un paio di giorni decidiamo per il 20 dicembre, tramite comunicati ufficiali che manco la casa reale britannica, lo sanno pure nella Foresta Amazzonica, per cui non resta che.... su, ditelo con me... un bel respiro..... e..... COMINCIARE I PREPARATIVI!!!
Partite dal presupposto che io non ho mai sognato l'abito bianco con strascico, il ricevimento in villa e 7000 invitati. Ero più per la cerimonia in comune, con poche persone, soprattutto amici, un bel vestitino leggero, magari colorato e un bell'happy hour e poi tutti a ballare! Ma soprattutto volevo un figlio, di sposarmi non me ne fregava una cippalippa bucata.
Per questo, il 31 di luglio vado dalla mia fantastica ginecologa per un controllo (ma comunque con un secondo fine), che con un'ecografia al volo nota che ci sono degli ovetti pronti pronti che aspettano solo dei girini da ospitare. Tornando a casa, manco a dirlo, ho messo subito Furio al chiodo a lavorare. Vi risparmio i dettagli hot, ma vi dico solo che il 14 agosto ho notato movimenti sospetti e il 17 ho avuto la conferma che nel mio pancino il Bufalo se la nuotava già alla grande.
Aperta parentesi, storia nella storia. Era domenica, alle 7 mi sono alzata e ho messo la scatola del test davanti al naso di un Furio dormiente, dicendo: "Me la sto a fa sotto, che fai partecipi?"180 secondi di attesa per un test inequivocabilmente positivo. Ho cominciato a piangere come un vitello. Chiusa parentesi.
Nel mentre la chiesa è stata scelta e, in quanto agosto, non ancora prenotata (ebbene si, pure i preti vanno in ferie), e noi ce la siamo allegramente scorazzata per Roma in sella allo "spooterone", che se ci ripenso mi vengono i brividi.
Insomma, adesso dobbiamo dire a tutti anche che siamo incinta, ma come si fa? Il 17 di agosto in città ci siamo noi, i pali della luce e le fontane accese. Per cui chiamiamo i miei che sono a zonzo per la Spagna nel loro camperino, e visto che io ho un groppo in gola che manco avessi mangiato il ciambellone non lievitato di mia nonna senza bere un goccino di acido muriatico per mandarlo giù, faccio parlare Furio.
Alla notizia mia madre grida di felicità e mio padre.. beh, non pervenuto. Ho scoperto a posteriori che, alla guida su un'autostrada spagnola, mio padre aveva gli occhi pienissimi di lacrime e pure lui, non riusciva a proferire parola. La mia genitrice ha confessato di aver avuto veramente paura di finire spatasciata in qualche burrone.
Ora mancano tipo altre 600 persone e possiamo finire le ferie in serenità.
I suoi erano nella casa in montagna, per cui abbiamo deciso di raggiungerli. Abbiamo aspettato fino all'ora di cena, poi no ce l'abbiamo più fatta e abbiamo confessato il perché di quella sorpresa (che ve credevate, fosse una scelta spontanea?!?!). La risposta, l'unica che al momento riesco a ricordare è stata quella di mio suocero: "Ah, ecco perché vi sbrigate a sposarvi."
E lì ho capito definitivamente che ogni tentativo di condivisione era come lanciare una torcia infuocata nel mare. INUTILE!!!
Con i nostri amici è stato molto più semplice. Grigliata da noi tutti insieme, abbiamo lanciato la doppia granata al collettivo subito dopo la bruschetta col pomodoro. Tutti contenti per noi, salvo poi sapere che gli sarebbero toccati matrimonio e battesimo nell'arco di qualche mese. PAURA!!
Insomma, arriva settembre e riusciamo in una settimana scarsa a: prenotare la basilica (S. Alessio all'Aventino), il luogo del ricevimento (Giolitti Castel di Decima, e anche qui servirebbe un capitolo a parte, dico solo 3 parole: PROCESSO IN CORSO), la fioraia, le bomboniere, il suo vestito e il fotografo che poi ci porta pure l'omino dei video.
Avrete ormai capito che del matrimonio intimo, con pochi invitati e poco casino, questa giostra non ha più niente a che vedere.
Il mio vestito è stato fatto, per forza di cose, dietro precisissime indicazioni della mia panza. A parte che l'effetto meringa gigante non mi si addice molto, ma il pensiero di vestirmi di bianco mi fa ridere assai.
Ho optato per un crema stile impero, con qualche nastrino rosso bordeaux, senza merletti, rose o inserti di swarosky. Durante le 3 prove che ho fatto, la pazientissima donnina che mi ha preso le misure ha capito due cose: 1) di aver sbagliato lavoro 2) io non sono proprio il soggetto adatto per fare da manichino (panza in crescita).
Continua..... abbiate fiducia!