28 dicembre 2011

Cane.Casa.Cazzarola!

Io, l'opposto dell'amante dei cani, ma anche degli animali in generale (si, siete autorizzati ad odiarmi, ma non durerà molto, lo so), ho fatto la grande scelta di prendere un cane.
Ora, non è che mi sono alzata una mattina e ho deciso improvvisamente che un animale per casa era proprio quello che mi serviva, ma quando l'occasione si presenta, io non sono proprio completamente insensibile.
C'è questa coppia di amici-colleghi di mio marito che ormai conosciamo da svariati anni e che hanno il pallino per i cani.
Vi dico solo due parole: bouledogue francese.
La prima volta che ho visto Luigi detto Giggi, è stato all'inaugurazione dello studio fotografico di questa coppia ed era impalato in cima ad una scala, perfettamente immobile, tanto che ho pensato fosse un complemento d'arredo. Ad un certo punto l'hanno chiamato per fargli fare un giro e ho capito che era vero e non impagliato. Sono rimasta letteralmente folgorata da 'sto cane, oggettivamente bruttino, ma trooooooppo simpatico. Negli anni si è aggiunta anche una femminuccia alla comitiva, ed ora hanno 'sti 5 meravigliosi cuccioletti, di cui uno MIO!!!
Da lunedì, giorno in cui l'abbiamo visto, amato all'istante e tenuto in braccio (si, proprio io, giurin giurella, ce potete pure non crede ma c'ho le prove) io e Furio disquisiamo su dove farlo dormire, come organizzarsi per portarlo fuori e soprattutto per il nome, visto che ce lo daranno tra un paio di mesi. Che sembrano tanti, ma anche no!
Insomma, i nomi finiti in ballottaggio sono i seguenti e gradirei consigli e pareri.
N.B. I nomi scemi li ho scelti io. Ma vaaaaaaaaa?!?!??
1 Cesare
2 Furio
3 Oreste
4 ROmolo
5 REmolo
6 Alfio
7 Teo
8 Acaro
I primi due sono i preferiti del nano, ma lui è un po' volubile e mi cambia idea ogni 15 secondi, non fa testo!
Io opterei per Cesare. In tanti mi hanno detto Ettore, ma lo trovo un po' troppo già sentito.
Fatemi sapere cosa ne pensate, sono aperta a nomi spiritosi di ogni genere!

Grazie!!

24 dicembre 2011

Sono una pippa, te paro un'artista?



So' ancora viva eh! Non sono fuggita col cazzaro, nè tantomeno col tonto con la S di STORDITO, come insinuava qualcuno... Siro, sto parlando proprio di te!!!
Ho avuto un paio di settimane niente male. Mi ci vorrebbero giornate di 40 ore... mi sto accordando col governo per inserirlo in finanziaria.

Ricapitolassimo un attimo cosa è accaduto in questi giorni di mutismo blogghettaro:
- ho esplorato un po' i meandri del posto in cui lavoro ora. Nuovi personaggi per la mia lista!

- ho festeggiato il 3º anniversario di matrimonio, con un Furio in vena di carinerie. Martedì ho passato buona parte della mia giornata di ferie in un salone di bellezza con lui, tra pulizia del viso, massaggio al corpo, nuovo taglio di capelli molto cool e coccole all'ego che non fanno mai male! Tutto un suo regalo ovviamente. Lo critico tanto, ma è veramente un uomo d'oro... e non aggiungo altro.

- sempre martedì, siamo passati a prendere il nano al nido, direzione centro commerciale, che sotto Natale è un incubo, ma non lo dite a nessuno. Ho avuto la brillante idea (dietro consiglio della mia amica troppo avantissimo) di prendere qualcosina per le insegnanti: 6 in tutto. Che fare con pochi euri e poche idee?!?! Semplice: una cagata pazzesca!
Per cui, armata di buona volontà e tanta inesperienza in materia, ho comprato 6 cornicette in plexiglass e le ho riempite con dei pensieri buddisti adatti (secondo me) alle persone a cui sarebbero andati in dono. Le ho poi decorate con colori a vetro che avevo in casa da tempo immemore, e mai usati. In realtà le avrei volute far decorare al nanerottolo, ma come al solito mi sono ridotta la sera prima, anche tardi, per cui le ho scarabocchiate con un occhio chiuso e l'atro a mezz'asta, pensando di spacciarli per opera sua... madre degenere!

- giovedì è stata quindi la volta della recita. Quest'anno il Bufalo era tra i grandi e sapevo avrebbe avuto un ruolo un po' più sostanzioso rispetto al gatto di marmo dell'anno passato, ma già un mese fa aveva deciso che lui no, la renna non voleva proprio farla, per cui, mamma, cerca una maglia rossa anzichè marrone! Eccheppalle!!! Come da copione, lacrimuccia d'ordinanza in tasca e abbigliamento adatto all'occasione. Leggins rossi e maglia in tinta per me che, non amo il Natale, ma vestirmi da scema si, e Nano rosso fuoco con capello cotonato super sayan.
La recita era decisamente strutturata per dei bimbi così piccoli, ma le mitiche maestre del nido sono state fantastiche e i bimbi assolutamente meravigliosi. Il nano a sipario chiuso, faceva già il buffone facendosi notare attraverso l'unico spiraglio disponibile. Degno figlio mio, direi! Un frangente ci ha fatto particolarmente ridere: tutti a saltellare e a cantare "accendi le stelle, tu sai come si fa..." e lui in ginocchio a giocherellare con le stelle filanti, guardando i compagnetti anche un pelino infastidito dal troppo casino. Mi dicono sempre che è uno molto indipendente, ma non pensavo fino a questo punto. Non è che non voleva partecipare, è che stava proprio a un'altra recita [cit. Paola].
Insomma alla fine di questa rappresentazione, ho offerto in dono alle maestre 'ste benedette cornicette, debitamente incartate subito prima al vento e al freddo, aiutata dal valido folletto amicamia, decorate con le meravigliose gift tag di Wonder. A proposito, sempre eternamente grata, ho fatto una porchissima figura, soprattutto grazie a quelle!!! Sembra che abbiamo gradito, ma devo dire che sono anche molto educate, per cui può pure essere che appena arrivate a casa le abbiano frullate nel secchio, senza nemmeno porsi il quesito del riciclo.

- ieri ho marinato il lavoro... ehm malattia? Dice de si! Comunque ho passato una giornata allegra in compagnia di amiche simpatiche, mangiando schifezze e non pensando alla terrificante serata col cenone allegato. La cena con i colleghi in programma ormai da settimane e continuamente rimandata, è stata portata a termine con 3 feriti e un disperso. Era tempo che non ridevo così per delle cazzate.
- parlando di oggi, ragazzi miei, me la sto vedendo brutta. Per la prima volta in 6 anni di convivenza, ho deciso di organizzare il cenone a casa mia. Furio per l'occasione si è riscoperto executive chef de noantri, per cui sono giorni che mi sciorina menù a ripetizione, cambiando continuamente ingredienti. Quello definitivo comprende: sautè (soutè, sutè, sumè, fa 'mpo come te pare) di cozze e moscardini; gnocchi (dico gnocchi, 'na cosetta leggera tanto per assaggiare) con vongole, gamberi e UOVO; frittura mista, molto mista; insalata per sgrassare un attimo; pandoro e panettone con crema di vaniglia e crema al cacao appositamente preparate, perché de sto periodo le calorie non sono mai abbastanza.
Ora lo sento che si sta guardando sul Pi-Pad (come lo chiama il nano) un video HOW TO DO per preparare il pesce. Che è un perfezionista l'avevo già detto?

Allora miei cari, vi auguro di passare questi giorni di "festa" in serenità e buona compagnia.
Per quanto mi riguarda, è un anno che aspetto il riscatto... poi vi dirò cosa ne esce fuori.

Buon Natale!

Bonus Track
Jingle Bells (rivista e rivisitata: Musica originale; Parole di Furio; Canta il maistanco Emanuele)

Jingol Bell
Jingol Bell
Jingoll oll du uei
A Natale
Zio Pasquale
Sulla slitta canta...

Ciao a presto.

18 dicembre 2011

L'angolo del "Cazzaro" #3

Immagine dal web

Seppur in colpevole ritardo, anche questa settimana arriva immancabile la rubrica più scema del web.
La gemma di oggi è:

"Mo se me vanno in porto certi affari, me faccio la spider dell'Alfa! Me do via la Y, che ancora è nuova e la Mito, che tanto uso solo pe i viaggi lunghi! Poi me piace fa vedè, perché i sòrdi sennò che te li guadagni a fa? Pe fa vedè, no?"
"E la vespa della prima guerra mondiale con cui vieni a lavorare tutti i giorni, non hai pensato che magari anche quella ti puó fruttare quei 30-40 euro?!?"
"...."
"Ecco, appunto!"

Un saluto a tutte le mie follower e anche a chi ancora non lo è!!
Ciaoooooooo

9 dicembre 2011

L'angolo del "Cazzaro" #2


Come promesso, a cadenza settimanale ho intenzione di farvi dono delle sempre inarrivabili perle del mio ormai fantomatico collega "cazzaro". In realtà, in alcune particolari giornate sono vagamente tentata di farla bi, o addirittura tri settimanale, tante sono quelle che spara e che rischio di dimenticare.
Oggi è la volta di:

Dopo rumorosa telefonata, mirante a far sapere all'universo le sue vicende personali, attacca e ignorando la totale indifferenza degli astanti, esordisce con:
"E mo chi li convince a quelli? Devono girà un film e hanno scelto casa mia come set. Sai, è stile anni '70, se presta! Poi è alla Balduina (quartiere bene ndr), figurate, m'hanno pure chiesto de mette a disposizione le scale e l'esterno, sai 'sti condomini come romperanno. Me toccherà litigà coll'amministratore!"
"Un film in casa tua? Che devono fare, un porno?"
"........"
"Ecco, appunto!"

Buon week-end a tutti tutti!

PS Sto ancora cercando di capire come istituire il fan club del cazzaro con relativo tesseramento. Appena realizzo un qualcosa di decente, ve lo comunico.

Post a puntate: Vi racconto le mie nozze #1


Data l'imminenza del mio terzo anniversario di matrimonio, vorrei raccontarvi di come siamo arrivati a quel giorno e di come si è svolta tutta la tragedia farsesca.
La prendo alla larga eh, quindi mettetevi comodi e portate pazienza.
Dunque dunque....

E' il luglio del 2008. Abbiamo già cambiato casa 2 volte in 2 anni e progettiamo di figliare.
Il 28, dopo una pallosissima cena di politicanti Furio ritrova un po' del romanticismo che lo contaddistingue(va) e mi porta a fare una passeggiata sulla spiaggia. Al chiaro di luna, sull'arenile di Ostia, mi fa sedere su una specie di scoglio, con i piedi a mollo e tra una chiacchiera e l'altra tira fuori una scatolina blu. La apro, emozionata ma anche no, e rimango senza parole..... non tanto per quello che contiene, ma perché la scatolina si illumina da sola. Per quanto riguarda la proposta però lì per lì rimango un po' basita, in quanto non si è mai parlato di matrimoni, ma solo di figli. Cioè, viviamo già insieme da diversi anni, a che te serve una firmetta su un pezzo di carta? Che poi, io ai tempi d'oro delle chat-room per single mi facevo chiamare "Nobody's Wife". Non so se mi spiego!!
Insomma, ormai la proposta è fatta, l'anello c'è... dobbiamo solo dirlo ai nostri.
In un paio di giorni decidiamo per il 20 dicembre, tramite comunicati ufficiali che manco la casa reale britannica, lo sanno pure nella Foresta Amazzonica, per cui non resta che.... su, ditelo con me... un bel respiro..... e..... COMINCIARE I PREPARATIVI!!!
Partite dal presupposto che io non ho mai sognato l'abito bianco con strascico, il ricevimento in villa e 7000 invitati. Ero più per la cerimonia in comune, con poche persone, soprattutto amici, un bel vestitino leggero, magari colorato e un bell'happy hour e poi tutti a ballare! Ma soprattutto volevo un figlio, di sposarmi non me ne fregava una cippalippa bucata.
Per questo, il 31 di luglio vado dalla mia fantastica ginecologa per un controllo (ma comunque con un secondo fine), che con un'ecografia al volo nota che ci sono degli ovetti pronti pronti che aspettano solo dei girini da ospitare. Tornando a casa, manco a dirlo, ho messo subito Furio al chiodo a lavorare. Vi risparmio i dettagli hot, ma vi dico solo che il 14 agosto ho notato movimenti sospetti e il 17 ho avuto la conferma che nel mio pancino il Bufalo se la nuotava già alla grande.

Aperta parentesi, storia nella storia. Era domenica, alle 7 mi sono alzata e ho messo la scatola del test davanti al naso di un Furio dormiente, dicendo: "Me la sto a fa sotto, che fai partecipi?"180 secondi di attesa per un test inequivocabilmente positivo. Ho cominciato a piangere come un vitello. Chiusa parentesi.

Nel mentre la chiesa è stata scelta e, in quanto agosto, non ancora prenotata (ebbene si, pure i preti vanno in ferie), e noi ce la siamo allegramente scorazzata per Roma in sella allo "spooterone", che se ci ripenso mi vengono i brividi.

Insomma, adesso dobbiamo dire a tutti anche che siamo incinta, ma come si fa? Il 17 di agosto in città ci siamo noi, i pali della luce e le fontane accese. Per cui chiamiamo i miei che sono a zonzo per la Spagna nel loro camperino, e visto che io ho un groppo in gola che manco avessi mangiato il ciambellone non lievitato di mia nonna senza bere un goccino di acido muriatico per mandarlo giù, faccio parlare Furio.
Alla notizia mia madre grida di felicità e mio padre.. beh, non pervenuto. Ho scoperto a posteriori che, alla guida su un'autostrada spagnola, mio padre aveva gli occhi pienissimi di lacrime e pure lui, non riusciva a proferire parola. La mia genitrice ha confessato di aver avuto veramente paura di finire spatasciata in qualche burrone.
Ora mancano tipo altre 600 persone e possiamo finire le ferie in serenità.
I suoi erano nella casa in montagna, per cui abbiamo deciso di raggiungerli. Abbiamo aspettato fino all'ora di cena, poi no ce l'abbiamo più fatta e abbiamo confessato il perché di quella sorpresa (che ve credevate, fosse una scelta spontanea?!?!). La risposta, l'unica che al momento riesco a ricordare è stata quella di mio suocero: "Ah, ecco perché vi sbrigate a sposarvi."
E lì ho capito definitivamente che ogni tentativo di condivisione era come lanciare una torcia infuocata nel mare. INUTILE!!!
Con i nostri amici è stato molto più semplice. Grigliata da noi tutti insieme, abbiamo lanciato la doppia granata al collettivo subito dopo la bruschetta col pomodoro. Tutti contenti per noi, salvo poi sapere che gli sarebbero toccati matrimonio e battesimo nell'arco di qualche mese. PAURA!!

Insomma, arriva settembre e riusciamo in una settimana scarsa a: prenotare la basilica (S. Alessio all'Aventino), il luogo del ricevimento (Giolitti Castel di Decima, e anche qui servirebbe un capitolo a parte, dico solo 3 parole: PROCESSO IN CORSO), la fioraia, le bomboniere, il suo vestito e il fotografo che poi ci porta pure l'omino dei video.
Avrete ormai capito che del matrimonio intimo, con pochi invitati e poco casino, questa giostra non ha più niente a che vedere.
Il mio vestito è stato fatto, per forza di cose, dietro precisissime indicazioni della mia panza. A parte che l'effetto meringa gigante non mi si addice molto, ma il pensiero di vestirmi di bianco mi fa ridere assai.
Ho optato per un crema stile impero, con qualche nastrino rosso bordeaux, senza merletti, rose o inserti di swarosky. Durante le 3 prove che ho fatto, la pazientissima donnina che mi ha preso le misure ha capito due cose: 1) di aver sbagliato lavoro 2) io non sono proprio il soggetto adatto per fare da manichino (panza in crescita).

Continua..... abbiate fiducia!

3 dicembre 2011

L'angolo del "Cazzaro" #1


A grande richiesta, inauguro oggi una nuova rubrica, la prima del mio blogghettino in verità: L'angolo del "CAZZARO"1!!
Ogni settimana, a scadenza più o meno regolare, vi regalerò una pirla perla del simpaticherrimo collega-soggetto che è passato in un paio di giorni, dall'essere il "viscido", a conquistare l'appellativo per l'appunto di "cazzaro".
Breve premessa.
Il cazzaro è normalmente riconoscibile dalla quantità inverosimile di baggianate proferite durate una qualsiasi conversazione. E' talmente scemo da dire cose così surreali, che anche un bambino di 3 anni lo sgamerebbe. Ma soprattutto è talmente convinto e pieno di se, da negare o amplificare all'occorrenza la realtà anche di fronte all'evidenza e a testimoni.

"No perché io, facevo er direttore commerciale pe' n'azienda de parquet, e so' stato 4 anni all'estero"
"Ah, interessante, dove?"
"A Bucarest, in Romania. Mannavo avanti tutto io: clienti, fornitori, dipendenti. Poi facevo 'na vita che qui te la sogni. Locali, case, donne, c'avevo tutto quello che volevo."
"E come ci sei arrivato a fare il precario con contratti a tempo determinato in Italia?!!?"
"..........."
"Ecco, appunto!"

Buon week-end a tutti!!!

29 novembre 2011

No, va beh... allora ditelo!

Appunti:
Il tonto è sempre più tonto. La sua tontaggine non conosce limiti, ma almeno non lo fa con cattiveria!

Ho rivalutato l'antipatica. Non è snob come credevo io, ma solo un po' strana. Sa ridere, parlare e battere le mani... alla fine è ok!

Da ieri il viscido è stato ribattezzato: IL CAZZARO. Abbiamo fatto 3 ore e passa di anticamera, per cui la socializzazione è stata necessaria. Ha sparato più cazzate lui in una mattinata che il nano nel tempo in cui è stato al governo.

Il posto dove mi hanno mandata è spaziale. Tutto nuovo, tutto pulitissimo, tutto organizzato. Gli uffici sono acquari con vetri trasparenti che fanno molto pesce nella bolla. Naturalmente i pesci siamo noi, ma più che prodotti ittici sembriamo un branco di pseudovolatili nel pollaio!!

28 novembre 2011

Notizie in corsa

Stamattina mi hanno comunicato un trasferimento temporaneo in altro dipartimento, almeno fino a Natale.
Col culo che mi ritrovo, insieme a me hanno trasferito anche: il TONTO, l'ANTIPATICA e il VISCIDO.
Sto in una botte di ferro!!!

27 novembre 2011

E poi c'è, come al solito c'è quello che.......



Un paio di settimane di permanenza nel nuovo ufficio mi hanno permesso di fare una prima selezione degli esemplari faunistici che lo popolano.
Vado, pertanto ad elencare le varie tipologie che ho fin qui riscontrato.
Lo so, lo so che di liste di questo tipo ne è pieno il web, ma io non ne ho ancora mai fatta una e mi piacciono un sacco!!!!
Cominciamo? Cominciamo!!!

Namber uan: IL TONTO
È quello che non ha la minima idea di cosa debba fare. Quando glielo spieghi non ha idea di cosa stia facendo, e se gli chiedi una stupidaggine che esuli di uno sputo dalle sue competenze va in tilt. Esempio pratico: Scusa, Pincopallo, mi dai quel faldone con scritto "qualcosaacaso"? E lui cercherà il raccoglitore con sopra scritto "faldone", ovviamente non trovandolo. La sua tontaggine cronica è da attribuire alla giovane età e ai due neuroni ubriachi che abitano il suo teschio.

Namber ciu: IL VISCIDO
Variabile per età e per estrazione sociale, in ogni gruppo che si rispetti ce n'è almeno uno, e il mio ufficio non fa eccezione. L'ho individuato praticamente il primo giorno dopo 15 secondi netti di conversazione. Battute di bassissima lega e occhio da spigola in crosta di sale sono le sue peculiarità. Si crede simpatico e avvenente, solo perché non ha ancora trovato qualcuna che gli abbia detto in faccia che preferirebbe farsi la ceretta all'inguine 2 volte al giorno, piuttosto che uscire con lui anche solo a prendere un caffè. E io qui che ce so venuta a fa?!?!? Lo aspetto al varco!!!

Namber tri: IL SIMPATICO
Al momento ne ho incontrati giusto un paio, ma non fa testo, in quanto ogni giorno scopro stanze e persone mai viste e di cui ignoravo l'esistenza. Forse per Natale li avrò incontrati tutti.
Il simpatico è quello che ti viene incontro con un sorriso da orecchio a orecchio anche solo per darti il buongiorno. Ti invita a mangiare un pezzo del dolce che un'altra collega, in genere anch'ella simpatica, ha preparato per pochi e selezionati fortunati. Il simpatico ride alle battute e miracolosamente sa farne. Non si prende sul serio ed è dotato di sana autocritica, che non guasta mai. Sotto categoria del simpatico è L'EDUCATO, per ovvie ragioni.
Modestamente io credo di far parte di queste due, ma magari agli occhi degli altri faccio parte della categoria successiva, che ne sai!

Namber for: L'ANTIPATICO, meglio conosciuto come LO STRONZO
Non voglio sembrare una vipera, ma voi sapete meglio di me, che in quanto a stronzaggine, le donne non si battono.
In queste due settimane, ne ho incontrate diverse. Sono di quelle che passando davanti ad un gruppo di tre persone, di cui una nota (uomo) e due sconosciuti, invece di salutare con un "ciao" generico indirizzato a tutti, salutano solo il noto appellandolo per nome. Di bell'aspetto, l'antipatico se la tira come una fionda, salvo poi non riuscire a capire il labile confine tra lo scherzo e la presa per il culo (a suo discapito ovviamente).
IL CAFONE è il sottogruppo  dell'antipatico in quanto, passi la rosicatio, ma la maleducazione proprio non la mando giù.

Namber faiv: LA VORREI MA NON POSSO
In genere donna, non proprio un cesso a pedali, ma nemmeno una gnocca da paura. Vorrebbe crederci, ma ha talmente poca autostima, da buttarsi giù ancora prima di provare. Depositaria di tutti i segreti dell'ufficio, non le sfugge nulla. In genere amica della simpatica, non riuscendo a vivere le relazioni sociali come vorrebbe, vive di luce riflessa.

Namber sics: IL NOIOSO noto ai più come L'INFORMATICO NERD
Quando parla lui, il nulla. Passa il tempo a raccontarti delle sue partite interminabili a Dungeon&Dragon, di quanta RAM ha messo al tuo PC e del suo gatto che si chiama Steve (Jobs ndr).
Già alla seconda frase proferita disconnetti le orecchie dal cervello e cominci viaggi fantastici tra le cose che devi fare una volta tornata a casa. Lui ti parla di giochi di ruolo e tu pensi a cosa cucinare per cena. Lui è tutto entusiasta del suo nuovo tablet ultrasonico che fa pure il caffè, e tu fantastichi di lavatrici e ferri da stiro. Per bocca mia, il tecnico che circola in ufficio, da lunedì scorso è diventato Carlo il DisInformatico.

Namber seven: LO STAKANOVISTA
Non si ferma mai. Se tu, durante la pausa pranzo, mangi alla tua scrivania un'insalatina scondita accompagnata da cracker di mais, con l'illusoria intenzione di fare la dieta e ci metti 15 minuti a fare tutto, lei o lui nel tempo del pasto ha fatto 12 telefonate, sistemato 8 pratiche, fatto pipì e con l'ultimo morso di panino ancora in bocca è andato a parlare con qualcuno allo sportello, tanto per non perdere il ritmo. Puoi darti da fare quanto ti pare, vicino a lui/lei sarai sempre quello che non fa una mazza.

Namber eit: LA MILF
Meglio nota come tardona, la MILF (Mother I Like Fucking) è un essere mitologico, metà donna metà trucidona. La milf è in genere di mezza età (famo tre quarti va), separata o divorziata con figli molto più che maggiorenni e ancora tanta voglia di dare... o di darla, vedete voi. Di aspetto gradevole, molto curata - non la becchi mai con un mm di ricrescita o il mascara colato - punta uomini di solito più giovani e bellocci di lei. Nave scuola è sempre ben vista da tutti gli esemplari di sesso maschile.
Esatto opposto della milf è L'ACIDONA. Donna che, il più delle volte, avrebbe bisogno di due colpi, quantomeno per sorridere.

Namber nain: L'INUTILE
Non sai perché sta lì e dopo 2 minuti ne deduci che non lo sa manco lui. Firma con una X e per fare le moltiplicazioni da tabellina usa la calcolatrice con lo scontrino. Raccomandato di ferro, al suo posto potrebbe esserci un fermacarte in pietra leccese e la differenza non la noterebbe nessuno.

Namber ten: L'ONNIPOTENTE
Arriva quando gli pare, va a zonzo tutto il giorno indisturbato e se provi a fargli notare che forse è il caso di mettersi a fare qualcosa ti guarda con la faccia a punto interrogativo. Solo che non è il capo e infatti, quando il capo vero lo sgama e lo cazzia davanti a tutta la palazzina e anche a qualla di fronte facendogli fare la figura del paguro senza conchiglia, godi come un riccio. Non è cattivo, è che si crede Dio e io, come già ho accennato, a Dio non ci credo!!!

22 novembre 2011

Di lavoro, cagotti e altre amenità!!

Ma se io latito, latito, mica faccio un illecito...
Rieccola!! Non sono fuggita ai Caraibi come ho meditato più volte... non ancora almeno!!!

Ieri ho scoperto la mia vocazione... stare allo sportello a contatto diretto con l'utente!
Il mio posto, il mio pubblico!!!
Alcuni dei colleghi con cui ho fatto affiancamento hanno anni di esperienza alle spalle e mi dicono che c'è del talento innato in me mhuahahahahah a cazzariiiiiii!!!!!

Sabato sera, dopo diverse settimane di vita sociale 0, decidiamo di andare a farci una pizza con gli amici.
Niente figli, birra a fiumi e cazzeggio freestyle erano le premesse.
Alle 20.20 lascio casa dei miei a cui ho affidato il Bufalo per la notte, con una strana sensazione.
Alle 21 arriviamo al ristorante.
Alle 21.05 chiama mia madre dicendo che il nano ha 38,5 di febbre.
ECCHECCAZZOOOOOOOO!!!!
Stai a aspettà che abbasso la guardia, dì la verità!!!!
Parte Furio come un treno per portargli la tachipirina (per fortuna eravamo vicino casa), e arrivando dai miei lo trova zompettante sul divano, attivo più che mai.
Il risultato a 5 giorni di distanza è: influenza intestinale, niente asilo e faccino da fantasmino, bianco come il latte, con le occhiaie da panda del wwf, morto di sonno e senza appetito.
Devo spezzare "un'arancia" nei confronti del piccolo eversore. Nonostante il mal di pancia continuo, l'inappetenza che lo indebolisce e il sonno a singhiozzo, lui stoicamente, non si lamenta, MAI!
Peculiarità tipica delle donne, la mancanza di lamentazioni nei periodi di malattia, pare essere stata acquisita dal piccolo braveheart in maniera totalmente autonoma e naturale.
Vi dico solo che il 100% degli uomini che conosco si tumulano nel letto alle prime 3 linee di febbre lamentandosi come licantropi durante la luna piena.
Furio ogni volta, raggiunti i 37.7 mi dice di chiamare nell'ordine: il medico di base, la guardia medica, l'ospedale, il prete. Salvo poi riprendersi nell'arco di 1 ora per vedere la partita con uno stuolo di amici che nemmeno allo stadio.
Mi stupisco sempre molto, quindi, nel vedere il mio eroico cucciolo, non proferire rotture di balle, laddove sarebbero, se non gradite, quantomeno necessarie.

Lunedì, causa impegni inderogabili del maritozzo, sono tornata a casa dopo il lavoro con i mezzi. Ora, non è che io voglia fare la snobbona viziata, ma 2 ore tra autobus e metro sono un incubo per chiunque!!!! Tanto di cappello alle migliaia di persone che lo fanno tutti i giorni perché senza alternativa... e lo fanno, appunto, senza un lamento.


15 novembre 2011

Aggiornamenti dal fronte!

Il tipo che è entrato con me, è un povero imbecille - nel senso che imbelle eh! - e non ha capito che si trova sul luogo di lavoro e non in casa sua con la mamma che gli fa tutto. Hai sbagliato indirizzo, amico del sole!
Ha inoltre, come aggravante suprema, il senso dell'umorismo di una pentola di rame. Ma, come si dice, nessuno è perfetto, tranne me! Muhahahahahah
Oggi ho anche sfoderato le mie armi e dimostrato al responsabile che non sono solo brava a sparare cazzate a raffica di mitra.

Appunti sparsi
1) Ieri, quando Furio è venuto a prendermi, ha fatto gli occhiacci ad un tipo che mi ha guardata in maniera "inequivocabile" dice lui. Oggi quello voleva sapere se rischiava un soggiorno aggratise al CTO o mio marito aveva solo un moscerino in in occhio. L'ho tranquillizzato dicendogli che é praticamente Gandhi con la moto, e nel caso sono io il braccio violento della coppia!
2) Ma quanto freddo fa sul GRA a 120 km/h con lo scooterone alle 7.30 di mattina? E a gennaio? Voglio morire subito, cremata!
3) Ieri, tanto per festeggiare il lavoro nuovo, in casa mia alle 7 a.m. c'era una festa... di formiche. Invasione aliena di piccoli esserini che ci hanno allietato la mattinata e buona parte del pomeriggio. Per fortuna ci sono le sempre disponibili super eroine mamma e suocera, accorse in soccorso dei due poveri pirla (io e Furio) con veleni di dubbia provenienza, ma di sicuro effetto!

A domani, stay tuned!!

14 novembre 2011

Non mi fotocopierò le chiappe

Immagine dal web
Non sono io, ma mi somiglia molto

Le immagini di oggi mi rimbalzano nella testa come la pallina in un flipper in tilt. Devo metterle per iscritto, fin tanto che sono ancora vivide nella mia mente (ma chi sei, Avatar?). Anche perché, con la memoria pessima che mi ritrovo, mi va tutto in reset nelle prossime 2 ore e tanti saluti ai bei ricordi di questa giornata speciale.
Allora, tanto per cominciare, come qualcuno di voi ricorderà, lo scorso lunedì sono andata ad un colloquio di lavoro. Aspettavo una chiamata in settimana per andare a firmare venerdì e poter cominciare oggi, ma giovedì sera ancora non ero stata contattata e mi ero messa l'anima in pace che comunque questo nuovo inizio sarebbe stato solo posticipato al massimo di una settimana. 
Invece, nel momento che non ti aspetti - tipo l'abbiocco post prandiale del venerdì - arriva la chiamata e mi scapicollo (letteralmente) per andare di nuovo in centro a firmare. Siccome sono una faina, ho pensato "la scorsa volta m'avete fregato con la macchina, oggi ci vado con i mezzi, tiè". All'uscita della metropolitana sembravo ubriaca, mentre giravo nelle vie limitrofe a Via Veneto apparentemente senza meta.
Sfidando le leggi della logica, sono arrivata sana e salva e mentre ero lì che aspettavo, non è mancata nemmeno una manifestazione di giovani scioperanti, che hanno pensato bene di lanciare bottiglie di vetro vuote contro la vetrina dell'ufficio dove ero io, corredando il tutto da sputacchi di varia provenienza.

Ma, com'è, come non è, oggi ho cominciato a lavorare nel posto nuovo.
Mi sono sentita come il primo giorno di scuola. Sei quella nuova, quella che nessuno conosce, quella da inquadrare, quella da perculare alla bisogna.
Non che io sia una dalla vergogna facile, ma una trentina di paia d'occhi puntati addosso nello stesso momento fanno un certo effetto anche a me.
Tanto per cominciare, ho sbagliato civico ed entrando mi sono imbattuta in una folla di utenti armati di cartelline e faldoni branditi come mazze ferrate. Ho girato i tacchi e mi sono infilata nel portone al numero giusto. 
Sembravo un furetto con la labirintite.
Appena entrata, la guardia all'ingresso mi blocca dicendo: "Signora, oggi è chiuso!"
E io: "Mi fa piacere, ma in teoria io dovrei lavorare qui."
Il siparietto si è svolto davanti ad un nugolo di colleghi vari che mi sa tanto che hanno già capito che sono la scoppiata di turno. COMINCIAMO BENE!!!
Ho atteso una 40ina di minuti che il direttore di dipartimento ricevesse sia me che un altro ragazzo, solo per sentirgli dire che non ha ancora le idee chiare su dove dislocarci, per cui intanto ci hanno appoggiati in un ufficio in cui lavorano già altre quattro persone (3 delle quali oggi assenti).
Durante l'orario di lavoro qualcuno è venuto a presentarsi, altri li ho conosciuti durante una piccola festicciola organizzata per motivi random, altri ancora non si sono nemmeno avvicianti (le misfits). E si che sono piccola e inoffensiva (se, va beh). Ogni volta che qualcuno diceva Siete quelli nuovi, partiva un coro di sghignazzi o facce poco rassicuranti.
Mi sono fatta dare le indicazione per la sopravvivenza: bagno, cibo, uscite di sicurezza.
L'età media è notevolmente bassa. Io sono una di quelli più grandi.... che tristezza.
Il - credo, non so, forse - responsabile del mio ufficio, ha 22 anni ed è espertissimo.
E' anche un cazzeggione senza ritegno però. Al mio arrivo lui non c'era per cui l'hanno dovuto chiamare. Mentre parlavano al telefono uno di questi segretari tuttofare ci ha annunciato dicendo "A Piè, c'è carne fresca pe tte! Un omo e 'na ragazza.... e com'è... ehm è ggiovane". 
Capendo l'antifona al volo, mi sono smarcata dicendo "A piè, so sposata e so pure madre!" Parafrasando una celebre battuta: T'avevo già sgamato al ciao.
Il suddetto giovine Piè, comunque si è rivelato essere molto utile, visto che mi ha spiegato un po' le dinamiche interne ai vari uffici.
Il succo è che se ti fai gli affari tuoi campi meglio e più a lungo. Tutti sono invidiosi di tutti e mirano a farti fare brutta figura col direttore. CONTINUIAMO MEGLIO, sono capitata in un covo di vipere.
Bella pè me!!
A domani per i prossimi aggiornamenti, perché lo so già, sarà una settimana mooooooooolto lunga.

10 novembre 2011

Prendi una nana, trattala male... se va beh!

Immagine dal web
Teorema di Homer
Il Bufalo è un bimbo socievole, ma a piccole dosi.
Nel senso che già da piccolissimo elargiva sorrisoni a tutta gengiva a chiunque gli si parasse davanti: la nonna, il verduraio, il lavavetri. Erano quindi tutti magneticamente attratti da lui perché pensavano li trovasse simpatici.
Il segreto era che lui col sorriso ci è nato, quindi era più una sorta di espressione facciale normale che un sorriso sincero. Il fatto che ci perculava già a poche ore dalla nascita avrebbe dovuto mettermi in allarme. Ma andiamo avanti.
Sta bene in compagnia, ma sta altrettanto bene da solo. Se trova il gioco adatto - per lo più macchinine, di ogni foggia e dimensione - te lo scordi anche per 10, DICO 10  minuti filati. Lo so, m'accontento di poco.
Nel suo habitat (il nido) non fa eccezione. Gioca volentieri con pochi e selezionati bimbi, ma se vede la cucina con tutti i suoi aggeggi non lo tieni fermo nemmeno con la camicia di forza.
C'è di buono che, anche se è molto molto vivace e poco incline all'ascolto, non è mai stato uno di quelli dallo sganassone facile (per i non bilingue: dicesi sganassone uno qualsiasi a scelta tra pugno, schiaffo, ceffone, manrovescio, sberla, ecc.. ecc..). Indi per cui, ogni volta che si trova di fronte ad un coetaneo più scafato, le becca con garbo.
Abbiamo questa coppia di amici fraterni che sono al momento dotati di esemplare femmina quasi treenne e fagotto di sesso ignoto in arrivo a dicembre. La suddetta treenne, pur avendo 4 soli mesi più del mio cucciolo punching ball, lo sovrasta per altezza e peso. Cioè, non è che ci voglia molto, il Bufalo è sempre stato un tipo smilzo. Credo che l'unico periodo in cui abbia avuto un po' di ciccia addosso, sia stato intorno ai 6 mesi. Ora, nonostante abbia un buon appetito e una dieta abbastanza varia, è sempre almeno 1 kg sottopeso (per i famosi percentili,che forse al prossimo figlio capirò pure io come si calcolano), per un'altezza tutto sommato normale.
La simpatica fanciullina, dicevo, al contrario del mio nano, ha avuto sempre la mano pesante. Mi ricordo che la madre, alla seconda settimana di nido mi raccontava che dopo aver passato la sveglia a tutti i compagnetti di classe, si era dedicata alle maestre, in alcuni casi riuscendo anche nell'intento di portare a segno il colpo.
Una ninja in pannolino.
La cosa strana in tutto questo è che il nano la adora. Cioè, se con gli altri si concede poco o nulla, con lei si butta nel gioco anima e corpo, venendo fisicamente vessato e derubato dei giocattoli che ha in mano. Non gli importa che ogni 3 minuti - orologio alla mano - lei trovi il modo di spintonarlo, picchiarlo e spernacchiarlo, lui la cerca, come la rosa del deserto.
Capita che ieri sera, per convincere il maistanco ad addormentarsi, gli prometto di portarlo a giocare dalla sua amichetta dopo l'asilo.
Grosso oups per me! Immagino già la cazziata dalla maestra, olè! Mai fare ricatti. Ma, signora maestra, non sono ricatti, sono più... ehm... incentivi.
Insomma stamattina, ancora prima di aprire gli occhi mi dice 2 frasi: "Niette atilo!" Diventata ormai un tormentone in casa mia, perché pronunciata tra le 6.000 e le 12.000 volte al giorno, sabato, domenica e festivi inclusi.
La seconda è stata: "Boio giuae con Giuia." MA QUELLA TE MENA SEMPRE?!?!?
E' molto poco rassicurante intravedere già come sarà tra una quindicina di anni, quando lei sarà una valchiria di 1.90 con due spalle da body builder, e lui un puffo di 1.70 scarsi, anemico e secco come un chiodo.
La picchiatrice lo tratterà male allo stesso modo senza degnarlo di uno sguardo,  e lo zerbino le trotterellerà attorno ancora più attratto.
Mah, valle a capire certe dinamiche nanesche!

PS Il "TEOREMA" di Marco Ferradini funziona sempre, a 3 come a 30!
Da quanto ho potuto constatare, pure quello di Homer funziona niente male

8 novembre 2011

Eppure te lo guardi Hell's Kitchen!!

Immagine dal web
La frase che da il titolo al post, è stata pronunciata dal soave Furio ieri sera, mentre preparavo la cena.
Stavo cuocendo delle bistecche di collo di maiale in padella, niente di che. Per i manicaretti da gourmet non ero in vena e soprattutto non avevo tempo, visto che ho messo il naso dentro casa alle 19,30 circa, dopo aver passato il pomeriggio da Ikea. TA-DAAAAAAA!!!!
Insomma, mi guarda da dietro la spalla come un supervisor, mentre la carne sfrigola in padella in abbondante olio di oliva - si, la mia è una cucina dietetica e per ipertesi! - e proferisce le ferali parole: "Ma, sta carne me pare un po' asciutta, eppure te lo guardi Hell's Kitchen! 'N te sei imparata niente?"
Ora, premesso che questo non è un gioco alla fine del quale, se sei ancora vivo e padrone delle tue facoltà mentali, diventi sous chef di un ristorante superblasonato e te non sei uno scozzese di nome Gordon e di cognome Ramsay, famoso in tutto il mondo non solo per le abilità culinarie ma anche per il carattere di merda, vorrei fare un appunto!
Non è che il solo fatto di guardare un programma di cucina (li adoro, metteteci pure MasterChef, il Boss delle torte e In cucina con Ale e ho fatto tombola), ti trasforma in un mago dei fornelli nel breve tempo della pubblicità.
Perché allora, per osmosi - Linus docet - se guardi la partita tutte le domeniche diventi un calciatore da serie A, oppure se segui il TG puoi fregiarti del titolo di giornalista, con tanto di tesserino.
Pensate che tempo fa, mentre trasmettevano l'atletica leggera ho visto Andrew Howe che saltava. Convinta di avere le doti e la preparazione adatti, c'ho provato pure io a fare il triplo, e ho scoperto che casa mia non raggiunge nemmeno la lunghezza della buca di sabbia, figuriamoci della pista per la rincorsa.
Ma come te viene in mente?
Che poi, fa lo splendido perché ormai con la scusa che sta fuori tutto il giorno dal lunedì al venerdì (olè) e mi rientra giusto giusto all'ora di cena, l'incombenza dei pasti è affidata alla sottoscritta e, diciamolo pure, io non brillo per fantasia, ma almeno faccio tutto da sola.
Lui invece è uno spasso - visto da fuori, se non sei coinvolto - perché quando decide di mettersi ai fornelli ha bisogno davvero dell'aiuto cuoco, anzi nel mio caso della sguattera/lavapiatti/pelapatate.
Furio: "Tesò, facciamo un bel risotto al radicchio, che mi viene così bene?"
Io: "Si, che ti serve?" SCEEEMA SCEEEMA SCEEEMA SCEEEMA
Furio: "Allora, lava e monda (mai capito che vor di', mah!) il radicchio, grattugia il provolone dolce, fai un bel trito di cipolla, anzi meglio di porro, poi mi pesi il riso, ah prepara una litrata di brodo di carne, no meglio vegetale e poi.... niente, il resto faccio tutto io!"
MA IL RESTO DE CHE?!?!?!
Certo, è un lavorone mettere tutto nella wok e girare per una 20ina di minuti. DIFFICILE!
Credo che non abbia afferrato il fatto che non si trova nella cucina di un ristorante, ma in casa sua, con a fianco la moglie e non la suddetta sguattera/lavapiatti/pelapatate.
Cucinare così è molto comodo, poco stressante e soprattutto veloce. Si, perché oltre a trovarsi tutto fatto prima di cominciare, lascia da lavare tutto ciò che ha utilizzato... e posso garantire che a volte, anche per fare un banale sugo, ho lavato tra le 5 e le 8 pentole/padelle/ciotolamevario, senza contare le decine di posate abbandonate sul piano di lavoro.
Così, so' bravi tutti! Capace che se mi applico un attimo, pure Ernestino riesce a farmi un pranzo completo alla veneranda età di 30 mesi!


7 novembre 2011

T-E-L-E-G-R-A-F-I-C-A-M-E-N-T-E

Graditi "in bocca al lupo" per imminente colloquio di lavoro! STOP
Me la sto facendo sotto. STOP
Mi sono vestita talmente bene che le  maestre del nano si sono stupite. STOP
Ho pensato mi stessero perculando. STOP
Avevo ragione! STOP
Almeno me so fatta 2 risate. STOP
Mo vado che coi mezzi a Roma, sai quando parti, ma non quando/se arrivi. STOP
In giornata nuovi aggiornamenti. STOP
Grazie a chi legge e supporta 'sta testa matta! STOP
Fine!

4 novembre 2011

No, non ho detto gioia, ma para, paranoiaaaa!!!

Immagine dal web

I miei hanno questa coppia di amici da una vita. E' una di quelle amicizie che rimangono indelebili e coriacee nel tempo. Di quelle del "facciamo tutto insieme"
Di quelle che qualche volta però, ti servirebbe una boccata d'aria. 
Si, perché se è vero che quando si è molto amici ci si vuole bene che manco con alcuni fratelli, è anche vero che le amicizie totalizzanti non sono mai completamente equilibrate. Per l'ovvia ragione che essendo tutti diversi, non si hanno sempre le stesse prospettive.
Pensando per esempio, di passare un bel pomeriggio di pace e relax - muhahahhhaha illusi - te li ritrovi di domenica alle 15 a citofonare perché: "A casa ci annoiavamo, abbiamo pensato di venire a trovarvi. Contenti?"
DI DOMENICA?
ALLE 15?
A ROMPERE I COGLIONI?!? E come no!! (scusate, è che ho studiato francese e ogni tanto si sente)
E vola via - si fa per dire - un pomeriggio di pesantezza che manco dopo il cenone di Natale.

Oppure quasi ogni singola mattina, alle 8.30 mia madre, qualunque cosa stia facendo si ritrova la sua amica in casa senza accorgersene. E quando non è in casa, le tocca portarsela dietro al mercato, al super o in piscina. E' normale? No, non credo proprio.

Il problema non sarebbe tanto il trovarseli sul groppone ad ogni cambio di mutanda, quanto il dover sopportare la metà maschile della suddetta coppia.
Ora, il titolo del post è già di per se un programma, e arriva da quello che ho pensato ieri, quando sono arrivata a casa dei miei all'ora di pranzo e c'era lui, che al momento sta facendo dei piccoli lavori di ristrutturazione.
L'uomo PARANOIA. Ogni cosa, dal bimbo - il mio - che non mangia perché è un tipo di 2 anni che fa un po' quel cavolo che vuole, e io non gli corro certo dietro con la forchetta in mano o il menù à la carte per fargli scegliere il pasto, alla banale conversazione su - che so - il tempo, le assicurazioni auto, gli UFO, si trasforma nell'apocalisse.
E..... se sei al bancomat a prelevare e ti arriva un meteorite addosso?
E..... se ti fermi a fare benzina, ti rapinano e ti rapiscono il bambino? 
E..... sto ragazzino me pare malato, dagli le medicine no?
E..... se vai al ristorante, mangi pesce crudo, ti prendi il vibrione e poi muori?
E.....
E se te ne andassi un po' a cagare? Sarebbe di gran sollievo per tutti noi, sai!
Necessita indubbiamente di un aiuto, e non lo dico con ironia. Si fissa sul particolare, tic a pioggia e va in loop. E' stressante!
E nelle vostre vite orbitano strani personaggi?



Ikea e la campagna Save the Children Salutes Soft Toys



Stamattina, gironzolando per i vari blog che sbircio più spesso, mi sono imbattuta in un post di ieri che parlava della campagna Ikea & Save the Children.
Frequento Ikea da quando ho imparato a guidare, ma non avevo mai sentito di questa iniziativa, che gli svedesi scomponibili propongono dal 2003, in associazione con una della organizzazioni umanitarie più famose, a favore dell'istruzione dei giovani nei paesi meno fortunati.
L'istruzione è alla base di un'evoluzione mirata al cambiamento di un futuro altrimenti già scritto. 

Donare è molto semplice, talmente semplice che nemmeno ve ne accorgete (in positivo eh!).
Ikea dona a Save the Children 1 € per ogni peluche, libro o menu per bambini acquistato tra il 1 novembre 2011 e il 6 gennaio 2012. 
Il ricavato garantirà lo studio (scuola + materiali didattici), a milioni di bambini nei paesi del terzo mondo.
Orsù quindi, muovetevi e portate le chiappette all'Ikea più vicino a voi e, oltre alle decorazioni natalizie e alla libreria Billy che "starebbe così bene in salotto", mettete nel carrello un libro o un peluche per i vostri figli-nipoti-amici-cugini.
Farete contenti loro e regalerete un futuro a chi forse, un futuro, nemmeno sogna di averlo!

Grazie a cento per cento mamma per le informazioni (ho rubato pure l'immagine perché sono una capra e co' 'sto blog 'n ce capisco granché!).

2 novembre 2011

Il mio nome è Valeas.... BroncoValeas!


Il Bufalo ha preso il meglio del peggio da entrambi! È caratterialmente molto simile a me: insofferente alle pressioni, troppo sveglio e vagamente cazzaro! Da lui ha preso i malanni, e come te sbagli. Da 'na famiglia di fraciconi, che poteva venì fuori? Ci siamo accorti purtroppo molto presto che non sarebbe stato facile combattere con questa preziosa eredità. Alla tenera età di 9 mesi la prima corsa al pronto soccorso per un broncospasmo. Ora, c'è da dire che da quando è nato il nano io ho acquisito la calma e il sangue freddo di un killer, mentre mio marito si è trasformato in una gallina isterica. Si impanica molto facilmente, anche per le cose più banali, figuriamoci per il cucciolo col respiro stile foca monaca.
Dicevo, BambinGesù ore 3 di notte, saturazione bassissima, codice giallo, Bentelan per bocca (fagli un'iniezione non necessaria e io ti rompo un braccio, fratello) e aerosol a manetta, col caro vecchio Sor BroncoValeas. Dopo 5 ore, lui sta meglio, respira bene e si è giustamente addormentato. Noi sembriamo due zombie che deambulano senza meta.
Si torna a casa e comincia l'avventura con l'asma. Ad ogni banalissimo raffreddore, corrispondeva una crisi asmatica mozzafiato (letteralmente). Eccheppalle!!!!
Un'altra situazione molto simpatica ci è capitata in Sicilia qualche mese dopo, in vacanza con una coppia di amici senza figli. Il nano, un anno e 1/2, broncospasmo in piena notte. Non avevo portato nulla di ciò che poteva servirmi, tranne le pasticchette di cortisone (si, sono cretina). Che vai a pensà che in vacanza, al mare questo tizio s'ammala? Cerrrrto che si, a bella! Quindi, altro giro, altra corsa al pronto soccorso, questa volta a Marsala. Struttura deserta, tempi d'attesa biblici, personale allucinante. "Signora, se vuole lei, io al bambino ce lo faccio l'aerosol".
No, fammi capire bellone, te lo devo dire io quello che devi fare? Ma sei laureato in medicina o fai le pulizie qua dentro? Attenzione, non lo dico perché eravamo al sud, ma perché quello era proprio un coglioncione, fosse stato anche di Varese!
Morale, alla fine ho dovuto ricomprare oltre a tutte le medicine, anche l'apparecchio per l'aerosol. Ovviamente abbiamo passato il resto della vacanza chiusi in casa con le nostre fedeli amiche febbre e tosse. Da quella volta mi porto sempre tutto dietro, anche se esco per andare al supermercato.
L'eversore tascabile all'inizio ci ha creato non pochi problemi per fare le inalazioni - figuriamoci - ma in ospedale ci hanno insegnato la "mossa del cobra" come la chiamiamo noi, per bloccarlo. Ora è più diligente, se le fa da solo, ma deve avere le mani impegnate, che so con 7000 macchinine o davanti ad un cartone che gli piace, sennò col quasi che lo tieni inchiodato ad una sedia!!
Ora siamo pronti a fronteggiare ogni emergenza, o meglio io sono pronta, perché a mio marito serve sempre e comunque essere rassicurato dal pediatra.
"Chiamalo, digli che ha, fatti dire che dobbiamo fare!"
"Ma sembro tarda, gli chiedo sempre le stesse cose. Ormai la prassi la conosciamo"
"Tu chiamalo lo stesso. Anzi, vedi se glielo puoi proprio portare, così lo visita direttamente."
E questo, cari miei, succede ad ogni colpo di tosse sospetto. Il bello è che oltre che con il nostro pediatra di base, mi fa così anche col pediatra dell'asilo... DUE volte a settimana. Ma si può?!?
Certo, l'ipocondria è un segno distintivo della sua famiglia, ma spero che almeno questo di difetto, il mio nanerottolo non l'abbia ereditato.

29 ottobre 2011

Aiutooooooo

Prevista festa per cena di compleanno in onore di figlio unenne della coppia fratellovipconmogliestronza. Consigli per eludere la sorveglianza e darmela a gambe?!?! Che so, un mal di pancia improvviso, il cucciolo con la febbre, il traffico? Ah no, abitiamo di fianco a loro, non reggerebbe. Vojo morì! Manco a pagamento ci andrei! E mi toccherà pure sopportare gli sguardi storti dei loro amici, che prima mi sorridevano e parlavano volentieri con me, ora mi guardano in cagnesco. Bah! Fatemi gli auguri!!!

28 ottobre 2011

Ciancicami!


Stirare si sa, non piace a nessuno. E io non faccio eccezione.
Prima usavo la mia fantastica lava-asciuga nuova fiammante a minimo 1000 giri. Poi, parlando con diverse amiche, ho capito che era il sistema migliore per morire annegata, sommersa in un mare di panni, ovviamente da stirare.
Con un bambino di 2 anni e uno di 33, praticamente non fai in tempo a stendere un carico che subito mandi l'altro. Bianchi (taaaaaaanti), scuri, colorati, delicati. Non te salvi! D'estate già è più semplice. Stendi alle 9, alle 12 è già tutto asciutto, che ce vò? D'inverno è un incubo. Tutto il giorno all'aria e alle 17 ti accorgi che è tutto più zuppo del mattino. Cavoli, abito a Roma, mica a Venezia.
Quando finalmente si asciugano, rimane il problema della quantità di roba che si ammucchia quando salti una sessione di stiro: oggi non posso che c'è il pediatra, e poi la spesa, andiamo a giocare dall'amichetto, nonna ci ha invitato a cena. E passa una settimana che manco te ne accorgi e la torre aumenta. Per la serie: NON APRIRE QUELLA CESTA... è come scoperchiare il vaso di Pandora. I mali del mondo mi si annidano sopra la testa in una nuvoletta nera mentre mi tocca una full immersion di 4 ore col ferro acceso, la corrente che va e viene, e il matrimonio vacillante. Si, perché poi sono talmente nervosa e incazzata con me stessa, che basta una parola detta male da Furio (tipo: CIAO) per farmi partire l'embolo.
Quindi onde evitare un oneroso divorzio, ora sto adottando la tecnica giapponese (così la chiama la mia amica che pare abbia raggiunto questo stato di grazia molto prima di me), centrifugo massimo a 600 giri, e poi perdo un po' più di tempo per stenderli. Quando li ritiro sono bellissimi, lisci, quasi senza piegoline, pronti per il cassetto.
Ci sono sempre quelle 4 o 500 camicie del maritozzo, ma con quelle non vinci manco se le lavi alla fontana.

L'altro ieri, per ovvi problemi meteorologici, i panni del Bufalo facevano fatica ad asciugare. Lampo di genio: l'asciugatrice!!! Ce l'hai, usala, mi son detta. La amo, o meglio l'ho amata per poche, brevi, fugaci ore.
Tolgo i bianchi appena lavati. Invece di stenderli li lascio lì, a meditare nella bagnarola. Butto dentro poche cose necessarie: pantaloni, maglie, felpe del cucciolo e via, per questa nuova avventura. Quando li riprendo sono soffici, caldi e "stirati". Me li metterei io se potessi, tanto mi piacciono.
Allora ho avuto un altro  lampo di genio (se, troppa grazia... e infatti): "con questo tempo schifosissimo, mo ci rimetto pure i bianchi che ho tolto. Tanto se li stendo sai quanto ci mettono ad asciugare!" Mai frase fu più funesta!
Non parliamo proprio la stessa lingua, ma ci capiamo. Programmo la macchina per farla partire dopo qualche ora cercando di farle fare quello che dico io, e alle 17 torno a casa dopo il lavoro e il nido. Apro e trovo una sorpresa terrificante, che nemmeno nei miei peggiori incubi....
SO TUTTI CIANCICATI!!!! (che per chi non è di Roma significa "Sgualciti" "Stropicciati")
Mentre li tiravo fuori pensavo a quanto il mio cercare di fare la furba mi avesse fregata. Se lava 7 kg e ne asciuga 4 un motivo ci sarà, brutta minchiona.
Camicie per cui mi servirà una schiacciasassi, pigiami che sembrano masticati dal cane e mutande appallottolate trasformate in calzini e viceversa. Dulcis in fondo ho trovato un bavaglino di cotone cerato, completamente appiccicato a se stesso, sciolto! (nel senso di squagliato) Ma come ha fatto? A quanto asciuga sta macchina infernale? 300°?!?!?
Credo che in un prossimo futuro la userò solo e soltanto se minacciata di morte con un machete!
E voi? Capitate mai disavventure, o solo io ho questi rapporti conflittuali con gli elettrodomestici?

26 ottobre 2011

Parenti serpenti? NO, partenti bastardi!!

Sottotitolo: Come stai? Stai béne, son contenta!!!

Sia io che il maritozzo stiamo bene con i miei. Non solo con i miei genitori, ma proprio con tutti tutti i miei parenti. Zii, cugini, tutto il cucuzzaro insomma. Benvoluto da sempre, lui si è ricavato un posto nel cuore di ogni componente il numeroso e variegato campionario umano dei miei parenti. LUI!
Da par mio, invece, ho sempre fatto fatica a rapportarmi ai suoi. Non che io sia una misantropa, anzi vado d'accordo praticamente con tutti per questo mio modo minchione di colloquiare col prossimo, ma perché avere a che fare con personaggi del genere, a volte risulta un pelino ostico.
Potrei fare una classifica della loro stronzaggine, ma sarebbe una guerra fra poveri. 
Anche prima di avvicinarmi al pensiero buddista, ho sempre sostenuto che non sono i soldi ed il benessere economico in generale a renderti una persona migliore. Se sei povero dentro, non c'è tesoro che possa renderti ricco. Se poi sei pure spocchioso, arrogante e un po' stronzo, non te salvi manco con l'indulgenza plenaria!

Ecco, quello che vado a raccontare è il clima che si è respirato in casa dei miei suoceri negli ultimi 3 anni durante le feste natalizie.
Doverosa premessa: 
I genitori di mio marito sono due poco più che sessantenni con pochi interessi e pochi amici. Lei è una persona di cuore, buona, a volte un po' ingenua.
Lui è tutto l'opposto, un bastardomenefreghistatraditorefigliodiunaparacula - e molto molto di più - che non vede al di là del suo naso e pensa che l'affetto si conquisti con i soldi. GROSSO ERRORE!!!
Ma andiamo avanti. Mio marito ha due fratelli, entrambi più grandi, entrambi come il padre! MA VA?!?!?!?!?
Entrambi sposati e con due figli.
Sono sempre stata del parere che i problemi interni ognuno se li deve risolvere con la propria famiglia, e quindi, nonostante i vari torti, più o meno grossi, a cui ho assistito in questi ultimi 10 anni ai danni del maritozzo (SANTO SUBITO), non mi sono mai permessa di andare a prendere di petto uno qualsiasi dei suddetti esemplari (si, parto a testa bassa, tipo i tori a Pamplona) anche quando la cosa migliore era prenderli a randellate sulle rotule. Lui è più per il quieto vivere, e quindi per il quieto prenderla in quel posto senza scatenare guerre intestine. L'unica guerra è quella che si scatena davvero nel suo intestino quando è molto nervoso e non riesce a sfogare la frustrazione che lo affligge.
I diLui fratelli, dicevo, sono sposati con altrettanti esemplari protetti. Una è la tipica moglie annoiata, che lavora 2 giorni a settimana per sport e sta con i figli 1 ora al giorno, pur non avendo altro a cui dedicarsi che non sia la manicure, lo shopping o il birdwatching (laddove i bird non sono i volatili con le piume che credete voi!)
L'altra è l'ANTICRISTO! Che detto da me è da prendere come un complimento.
Cazzate a parte, l'altra è una chiacchierona-invidiosa-sparlona-pettegola-opportunista-paracula, pessima al pari del marito.
Ora, potrebbe sembrare che la stronza in tutto questo sia io che ne sto parlando male.
Su questo blog.
Mio.
In cui nessuno sa di chi sto parlando???
Ma chissene, direbbe qualcuno. La verità ti fa male, lo so!!!!

Dicevo del Natale.
Per tutti, le feste rappresentano un periodo per essere più buoni. Io sotto le feste divento, se possibile, più iena del solito, visto che mi piace la coerenza e non sopporto l'ipocrisia.
Evidentemente gli altri non se ne accorgono, perché in tanti hanno provato ad allisciarmisi, senza ovviamente trovare terreno fertile. Se non ti reggo, non faccio nulla per dissimulare, non ce la posso fare, non ne sono capace, è un mio limite me ne rendo conto.
Quando poi, mi imbatto in persone che fino al pomeriggio della vigilia hanno spalato quintalate di letame - che nemmeno al circo - sulla mia persona e "però oggi è Natale, volemosebbbbene", mi verrebbe da urlare "No, cara la mia gallina da brodo, preferisco starti sulle balle 365 giorni l'anno piuttosto che cibarmi frasi di circostanza, indulgendo in grandi sorrisoni finti come le labbra della Minetti" Gnafò, soprattutto quando poi alle grandi parole, corrispondono azioni di mer*a. Vedi alzare muri di 8 metri intorno a casa, con fossato corredato di coccodrilli e ponte levatoio, pur di scoraggiare ospiti non graditi dal venire nella tua umilissima (se va beh) dimora a trascorrere un'amena giornata in compagnia. 
Gli ultimi Natali, sono scivolati via tra pranzi nel più totale silenzio (perché in effetti non sai di che parlare con 'sta gente: del tempo, di borsavalori, di scacchi?), rotto solo dai giochi dei bimbi, e pomeriggi a dormire sul divano di fronte al solito programma televisivo pesantone.
Ricordo con un nitore inquietante, come fosse ieri, il primo Natale da loro con mio figlio. Cioè, non è che siano passati 100 anni, ma tendo a rimuovere le cose brutte, l'avevo già detto. Natale 2009, il mio cucciolo ha 8 mesi, ultimo nipote all'epoca, il più piccolo.
25 dicembre, interno, giorno: io con un sorriso a 68 denti, felice e leggera; mio marito più denti di me, allegro e canterino (PAURA!!!). Siamo arrivati a metà mattina e nell'indifferenza più totale, abbiamo passato la giornata a giocare con i bambini, visto che erano gli unici a degnarci di considerazione. Un trio di ectoplasami, fantasmi invisibili che nessuno si è accorto di avere a tavola. Sono rimasta scioccata. Ogni tanto ci guardavamo e ci tastavamo parti del corpo a caso a vicenda per capire se fosse davvero una difficoltà di percezione o se c'era un qualche problema latente che al momento ci sfuggiva. Per intenderci, mancavano i posti a tavola. Sono 3 fratelli, non 18, per cui fare il conto di quanta gente dovesse mangiare non era un algoritmo complicatissimo. Me lo ricordo perché, salendo nel mio appartamento a gridare come una pazza per sfogarmi, ho pensato: "Io con questi non ci passerò più nemmeno il martedì grasso, figuriamoci le feste di Natale".
Invece, inevitabilmente, sempre per il famoso quieto prendersela allegramente in quel posto, ci ricadiamo come fessi. E ogni anno è sempre peggio.
L'anno scorso si è consumata una tragedia che nemmeno Shakespeare. In genere noi sia a vigilia che a S. Stefano siamo prenotati dai miei. Per tradizione, ma anche no, mia madre frigge pure i piatti il 24 e poi il 26, per stare leggeri fa la polenta col cinghiale. Quindi, l'unico giorno utile per sciropparsi sta marmaglia assortita è il 25. TUTTO il 25.
Per farla breve, per una serie di incomprensioni, i miei suoceri e fratellograndeconmoglieshopping pensavano di trascorrere la giornata del 26 da fratellovipconmogliestronza. PENSAVANO LORO!
Questi all'ultimo momento si sono tirati indietro con scuse assurde e da lì è partito un balletto di messaggi e telefonate farcite di insulti di ogni genere, ad opera dei tre temerari fratelli e una diloro moglie. Indovinate quale!??!?! Sbagliate se pensate alla sottoscritta. Non mi permetterei mai. Se ti devo insultare, mi piace farlo facetoface. (Nonostante questo, sono stata tirata in ballo per non aver risposto alle 1200 chiamate, senza aver proferito verbo. Va a fa del bene!!)
Insomma, è dal 25 dicembre 2010 che si respira aria di sfida. A questo punto non vedo l'ora che arrivi Natale, mi ci vuole proprio una botta di vita!!!!

24 ottobre 2011

Ah sei buddista? Ma in Dio ci credi ancora, no?


Non ho ancora mai scritto niente sul buddismo perché è un percorso per me nuovo e ancora lungo e tortuoso.
Vorrei però parlare delle reazioni che hanno avuto a questa notizia alcune delle persone che mi conoscono più o meno bene.
Pratico da gennaio, e sono diventata ufficialmente buddista a giugno. Nessuno mi ha obbligata, circuita, e soprattutto nessuno mi ha chiesto soldi per entrare a far parte di alcuna setta. E' stata una scelta libera, personale e molto intima, presa in piena consapevolezza con la poca maturità che al momento mi appartiene. Tutto si è svolto con una cerimonia molto semplice a cui ho voluto partecipassero i miei, mio marito, mio figlio e la coppia di amici che mi ha fatto conoscere la pratica. Ero molto, molto emozionata, più del giorno del mio matrimonio. Mi sono commossa, come non faccio mai. Ho pianto di gioia, che per una come me è tutto un programma.

I giorni successivi, in uno slancio di generosità l'ho raccontato a mia suocera, ed è stato molto interessante ascoltarla disquisire sul perché io, che sono stata battezzata e mi sono sposata in chiesa, avessi deciso di "abbandonare" la fede cristiana per una non ben definita (secondo lei) religione, che "tanto so tutte uguali, sei come i testimoni di Geova".
Ecco, una delle poche cose che ho imparato nella vita è che se non si è pienamente padroni e sicuri dell'argomento di cui si sta parlando, nella maggior parte dei casi è meglio tacere e ascoltare, quantomeno per evitare di sparare cazzate come dardi infuocati, ferendo a volte il tuo interlocutore.
La cosa che mi ha maggiormente stupita in tutta la querelle su questo cambiamento è stata la presa di posizione di mio marito, che non pratica e non ne ha intenzione, ma mi ha appoggiata e sostenuta. Fermo, deciso e soprattutto dalla mia parte, ha contrastato la madre come non avevo mai visto. L'ha rimessa al suo posto e l'ha obbligata a scontrarsi con quelle che purtroppo sono le convinzioni e le convenzioni di una mentalità abituata a credere a quello che ti hanno sempre inculcato. Attenzione, con questo non voglio assolutamente criticare chi in Dio ci crede davvero, ma chi è cattolico perché siccome stiamo in Italia, devi esserlo per forza (parole sue eh!), non certo per una fede sincera, ma perché ormai sei così, a st'età che vuoi cambià più!
Da quel giorno comunque, non ha chiesto più niente, forse per disinteresse, o forse per timore di essere nuovamente cazziata dal figlio. MAH!

Un'altra reazione sul comico andante è stata quella di mia nonna paterna. Napoletana, molto credente (devota a Sant'Antonio e a San Gennaro) e con un grande senso della tragedia! Appena ha capito che non credo in nessun Dio, ma sono io il mio Buddha, ha cominciato a farsi il segno della croce, come nei migliori film sugli eretici, dicendo in loop "ummaronnamij, ummaronnamij, ummaronnamij". Esilarante!!!!

Ho trovato poi persone, conoscenti per lo più, che con sanissima curiosità mi hanno chiesto cosa mi avesse spinto verso una filosofia tanto diversa dalla loro. Io sono sempre ben felice di raccontare che non è stato un rifugio per me, ma un modo di esternare la parte positiva e guardare il mondo con occhi diversi.
Mi sorprende sempre riscontrare una buona apertura mentale da parte degli altri.

Infine i miei sono stati, come da pronostico, fantastici. Sapevano già da tempo di questa decisione e mi hanno appoggiata da subito. Hanno afferrato probabilmente che alla mia età si è in grado di prendere coscienza di ciò in cui si vuol credere. C'è anche da dire però che non siamo mai stati dei ferventi praticanti, quindi non è stato così traumatico per loro.
Anzi, mia madre mi chiede sempre, si informa sulla pratica e sul pensiero buddista riguardo a determinati argomenti. Credo che prima o poi mi chiederà di partecipare a qualche incontro, ma deve essere una cosa molto naturale e spontanea.

Va beh, dopo sto pistolotto, chiudo dicendo che con il buddismo ho trovato la mia dimensione, un qualcosa che mi aderisce come un guanto, che mi fa sentire a casa. In una grande casa accogliente, in cui io sono l'ospite e l'anfitrione, il bimbo e l'adulto, il passato, il presente e il futuro, ovviamente il mio e di nessun'altro!

20 ottobre 2011

Mamma, mammaaa, MAMMAAAAAAAAA!!!!!


Io amo mia madre. Non credo di averglielo mai detto in maniera così diretta, ma noi abbiamo un modo di manifestare i sentimenti un po' così, ad minchiam! Baci solo a compleanni e feste comandate. Carezze in caso di febbre alta. Abbracci al ritorno da viaggi intercontinentali. Non è che siamo anaffettivi, è che non essendo mai stati avvezzi ed abituati alle effusioni (retaggio antico), facciamo ehm, ecco... fatica ad esternare. Mio figlio è l'unico con cui tutti e sottolineo TUTTI manifestano: "Bello de nonno, viè qua che te do 'mbacetto!" "Amore della nonna sua, ma quanto ti voglio bene io?" E via così.
Dicevo, io amo mia madre. Da adolescente ci odiavamo cordialmente o forse ero solo io ad odiarla. Gli ormoni, il carattere, la stronzaggine, va a capire. Da quando me ne sono andata di casa, però le cose sono migliorate in maniera spropositata. Praticamente abitiamo a 2 km di distanza e ci sentiamo 4 volte al giorno, anche solo per cazzarare, sono sempre a pranzo da lei, visto che Furio esce al mattino e torna all'ora di cena. Ci invita a cena almeno due volte a settimana e vive per mio figlio.
Mia madre è un treno. Uno di quelli ad alta velocità, che non fa fermate e raggiunge il punto più lontano in meno tempo di tutti gli altri. La chiamo Freccia Rossa.

Fin da quando ho cominciato a capire il valore di quello che fa per tutti noi, ho sempre pensato che sarò fortunata se riuscirò a diventare un quarto di quello che è lei.
Vi chiederete: "e che fa di così speciale?" Tutto, o forse niente! Non ha mai lavorato, cioè non ha mai lavorato fuori casa, perché secondo me quello della casalingamammafactotum è un lavoro ben più sfiancante di chi, come me esce al mattino e se ne sta 6/8 ore col sedere sulla sedia.
LAVASTIRACUCINAPERUNESERCITO e se le avanza mi fa pure da baby sitter. Non l'ho mai sentita dire un no a chicchessia, anche se per una delle sue emicranie fulminanti non ce la fa nemmeno a tenere gli occhi aperti. Si adopera per fare beneficenza, laddove non occorrono soldi, ma opere di bene. Il tempo che io impiego per svegliarmi, capire dove sono e come mi chiamo, lei lo investe per stirare anche i panni di mia zia che le abita di fianco. Per la festa del mio compleanno (poi ne scrivo eh!), la parte dei dolci l'ha curata lei. Tre, e dico TRE torte, di cui una espressamente per bambini, 7-8 tra crostate e ciambelloni, dolcetti di ogni tipo e forma. Venerdì sono entrata in casa sua e c'erano 2 frullatori in funzione, più lo sbattitore da cui usciva il fumo per il troppo utilizzo.
Lei cucina, ama cucinare! 9 su 10 quando vado da lei è immersa tra pentole e padelle che sta facendo esperimenti, sempre riuscitissimi. Io se provo a sperimentare, poi mi tocca cercare di corsa il numero del cinese che consegna a domicilio per metterci una pezza. Ma sto imparando eh!
Lei è la prova vivente che se i genitori sono degli incapaci, poi i figli ce la possono fare lo stesso. Mia nonna ha sempre, puntualmente: bruciato il pollo, bruciato il sugo, bruciato un qualsiasi ciambellonemessomale.
In teoria imparando da cotanta madre, io dovrei diventare un fenomeno ai fornelli.. se va beh!
A quarantacinque anni, poi ha deciso che voleva imparare ad usare il computer. Ed ora va come una spada. Facebook, MSN e Skype quando noi siamo lontani e non può vedere il nano dal vivo.

Questo post semiserio per dire che si ha sempre bisogno della mamma, a 2 a 15 a 30 anni, non si smette mai di volerla accanto. Se poi si ha la fortuna di avere davanti un grande esempio, la strada non può che essere in discesa.
Ti voglio bene mamma, anche se nel fantastico mondo di internet 'sto blog non lo troverai mai!! ahahaha

18 ottobre 2011

Siamo donne, oltre le gambe c'è di più... tipo il bollo auto

Sono sconclusionata, scordarella e pure un pelino pigra, per cui anche quelle cose che dovrebbero rappresentare piccole incombenze quotidiane, con me diventano imprese titaniche che si protraggono nel tempo... molto nel tempo!
Giusto qualche giorno fa, è arrivata una letterina d'amore dal comune, o dalla motorizzazione, non ricordo, in cui ci hanno mandato a chiedere il bollo auto arretrato del 2009. Totale euri quasi 300. Momenti svengo!!!!
In un momento di lucido panico ho cominciato a scartabellare tutti i fogli, foglietti, documenti, varie ed eventuali presenti nella mia sempre incasinatissima macchina. 2008 c'è, 2010 c'è, 2011 c'è, ma del 2009 manco l'ombra di un bollino messo male! Com'è possibile? Mah, andiamo a ritroso. L'auto ci è stata gentilmente offerta in dono dai miei suoceri per il matrimonio. Usata, pochi chilometri, hanno un concessionario, praticamente una garanzia. Andiamo cono ordine: presa a novembre 2008; matrimonio a dicembre (si, col caldo, prima o poi ne scriverò); nano eversore nato ad aprile 2009; ricominciato a lavorare settembre 2009. Niente, un buco nero, non posso farcela!
Il problema non è tanto pagare il bollo. Mi pare anche giusto, non avendoli presi prima, li pretendono ora.
Il problema fondamentale per me è dirlo a mio marito! Già so che mi attaccherà una pezza infinita sul perché e percome devo prendermi cura dell'unico mezzo a quattro ruote di cui disponiamo. Lui è tutto precisino, si ricorda tutto: lavanderia, spazzatura, piante da innaffiare (il mio pollice nero miete vittime a distanza).
Ho tentato più volte di spiegargli che per me la macchina è formata da ruote, volante e sedili. Tutto il resto non mi riguarda, o meglio, cerco di non farmelo riguardare!
Io sono così, free per il marginale. Non mi sfugge una supposta o una visita medica del nano, ma se mi parli di macchina, assicurazioni e simili, vado in tilt. Sarà che lo faccio per lavoro e anche lì, se non mi scrivo pure di andare in bagno, è capace che me ne dimentico. Ho uno scadenzario sempre sotto mano, senza farei fallire l'azienda in due settimane.
Lo so, non ho scuse, ma come Carlo ha detto no al colesterolo e si a Valsoya, io ho detto no alle scadenze e si al cazzeggio freestyle! Olè

13 ottobre 2011

Today is the day!

E alla fine arrivarono pure i trenta.
C'ho un'ansietta qui, proprio sulla bocca dello stomaco che mi ha svegliata stamani alle 6 e non accenna ad andare via.
E' vero che trenta per qualcuno sono pochi, ma io comincio ad avvertire il senso del diventare adulti.
E' da ieri che ho un pensiero in mente: ne ho 30, ne dimostro 18, me ne sento 65.... sarà normale?
Oggi è tutto un tripudio di SMS, mail, e naturalmente i post sulla bacheca di facebook. Gente che vedi si e no una volta l'anno o che non incontri dagli esami di 3° media che ti fa gli auguri e ti lancia baci a profusione...
Mah, meglio non commentare, perchè poi rischio di cadere nell'ovvio e nel già sentito.
Comunque, dicevo che avverto il senso del diventare adulti. Avere una casa tutta tua, fatta (più o meno) come piace a te, cominciare a pensare di fare un'altro figlio perchè ormai a 30, tutti indistintamente sentono la necessità impellente di darti dei consigli, ovviamente non richiesti: "Sta creatura non può stare da sola, gli serve un fratellino" "Quanto ha? Ah, allora è ora di fare il secondo eh!" e "Mi raccomando la prossima femmina! Non te ripresentà con n'altro maschio!!!". Guarda per farvi contenti e soprattutto per non farmi fracassare les meretas ogni giorno, me la scelgo a catalogo la prossima, spero non mi facciano come l'ultima volta che avevo ordinato una principessa e mi hanno mandato Attila.
Oggi ho la necessità di sentirmi dire parole importanti, frasi incoraggianti, iniezioni di autostima a più riprese. Gli auguri non mi bastano. Non pensate che sia una stronza. Sono molto contenta di quelli che si sono ricordati, soprattutto chi senza l'ausilio del sopracitato facebook, tipo mia madre (ma va) mi ha mandato messaggi tipo: "Augurissimi alla mia figlia preferita. ti voglio 1 mondo di bene. bacioni" (Ho un solo fratello... maschio. L'ho già detto che siamo una famiglia di cazzeggioni?) La risposta più ovvia è stata: "Grazie di cuore ai miei genitori preferiti." Come te sbagli!!!!!
Per ora ho incontrato solo persone che hanno ironizzato sull'età che avanza. Abbelli, magari tutti così, dimostro veramente almeno 6-7 anni in meno (vi abbiamo presentato l'angolo della modestia). Ho visto mio padre 15 secondi netti, il quale ha ovviamente dimenticato che giornata catastrofica sia oggi. Mio marito mi ha ripetuto alla nausea: "Auguri amore mio", senza aggiungere altro che non fosse "Auguri amore mio" e mio figlio ha farfugliato qualcosa di sconnesso. Forse stasera davanti alla torta il Bufalo troverà le parole più giuste, parole che non siano: "Boio totta!!!!"
Perdonatemi, il post è un po' sconnesso, come del resto il mio stato d'animo. Sono piena di entusiasmo (ingiustificato, boh) e molto, forse troppo malinconica.
Passerà, in fondo oggi è solo giovedì!

5 ottobre 2011

Dice: Invita chi ti pare!

Parla facile lui, che è come Winnie The Pooh! Tutti lo adorano, tutti lo cercano, tutti lo amano... mai poi sono io che abito nella sua stessa casa e me lo sciroppo per ogni cazzata brillante ideona che la sua mente contorta partorisce.
Tra una settimana è il mio compleanno. Non sono mai stata una di quelle fissate che festeggiano tutti gli anni, ma a 'sto giro sono 30 e mi piacerebbe ricordarmelo. I festeggiamenti li sta organizzando naturalmente e prevedibilmente Furio, per cui io ne sono fuori e mi è stato tassativamente proibito di occuparmi di alcun che, cosa alquanto anomala per me, che sono abituata e contenta di farmi sempre il mazzo in ogni occasione aggregante, dalla pizzata in casa, alla pasquetta per campi, alla festadell'amicaincintaprossimaalmatrimonio... ah no, quella ero proprio io al mio addio al nubilato organizzato da me medesima, per me medesima...'na tristezza!
Dicevo che, teoricamente, non dovrei essere al corrente dei preparativi, ma c'è un uccellino che mi passa le informazioni sottobanco (mia madre se la canta alla grande) e mio marito non è proprio James Bond, per cui sgamarlo è relativamente facile per me, nota faina mechata!
Una volta, un paio d'anni fa, proprio nel giorno del mio compleanno, noto nel frigo una carrettata di birre, cosa stranissima visto che non siamo grandi consumatori di alcool. Mi volto dicendo: "TANAAAAAAAAAAAAA" lui con la faccia da "non so a cosa ti riferisci" fa il vago. Tempo 10 minuti e mi ritrovo casa invasa dagli amici.
Sto divagando. Il punto è che per questo eventone mi ha detto: Invita chi vuoi, tutti quelli che conosci, i ragazzi del buddhismo, le maestre dell'asilo, le mamme degli altri bimbi, i colleghi di lavoro tanto lo facciamo in garage, di spazio ce n'è!
Allora, se è così, che so diciamolo pure ai vicini guardoni rompiballe, ai parenti fino al 6° grado e alla suora che avevo alle elementari. Andare in giro per il quartiere con un bel cartello sulla macchina con scritto: "è il mio compleanno, siete tutti invitati" mi sembra un'idea vincente. MaPerFavore!
A parte che mi imbarazza anche un po' (figuriamoci) andare da una che ho visto si e no 3 volte e dirle: 
"sai, festeggio il compleanno, ci vieni?"
"ah, è il compleanno del piccolo?"
"no, non mi sono spiegata, la festa è per me, faccio 30 anni non 3!"
Mo finchè se scherza, se scherza, poi... ahò se semo capiti no?
Alla fine so che sarà comunque organizzata in funzione dei cuccioli. Giochi sparsi in ogni dove, Zecchino d'Oro Dj, passeggini a perdita d'occhio, ricchi premi e cotillons (che non ho mai capito che sono).
Mio figlio ubriaco di Puff (patatine puzzolose che lui mangia come se non ci fosse un domani), mio padre abbioccato su una sedia a caso e mio marito che balla da solo muovendo fuori tempo solo la testa, sotto una strobo molto anni '80! (forse sta appesa lì proprio dagli anni '80, mah!)
Ora, non è per fare la guastafeste, ma mi sa che non ho fatto proprio un affare a delegare tutto a lui...

PS Ragazzi, io sto a Roma, se volete fare un salto mi fa piacere! muhahahahahahahah