28 ottobre 2013

L'Accademia della Prugna (secca) #6



Sottotitolo: Perché a noi, la Crusca, non ce basta più!!!
Perle di stitichezza verbale...


La perla arriva dritta dalla fornitrice ufficiale di sfondoni dell'universo conosciuto, mia suocera.
Domenica di fine ottobre. Ancora abbastanza caldo.
Suocera: "Madonna tutte 'ste zanzare che so entrate. Guarda guarda qua, ce n'è uno SCIAMANO! (Sciame)"
O.o
Speriamo non voglia fare una seduta spiritica!!!!



ATTENZIONE
Nessun verbo è stato maltrattato per la realizzazione di questo post!
V.

Credits: Susie Wyshak

24 ottobre 2013

La guardona

C'è questa vicina (la dirimpettaia, per essere precisi), che sta sempre in finestra. Pensando di non essere vista, si apposta dietro alle tende e controlla ogni movimento del vicinato. Chi entra, chi esce, orari e numeri di targa.
Io esco praticamente sempre direttamente in macchina dal garage, per cui non le do mai la possibilità di socializzare.
Ieri peró, volendo sfruttare la bella giornata ho deciso di fare una passeggiata col mio 2.0. Esco col marsupio direzione copisteria, agile e scattante con in mano la spazzatura e nell'altra un documento da faxare.
La vicina impicciona, non si fa scappare l'occasione e mi placca praticamente sul cancello.
Dalla finestra mi urla: "ascpetta 'mpo', famme vedè 'sta monelletta!"
Sinceramente, non so più che fare per vestirlo da maschio. Potrei optare per farlo stare pisello al vento, così magari "laggente" si rende conto che di essere umano di sesso maschile si tratta.
Va beh, oltre ai complimenti di rito, quanto è bello, quanti capelli, cicciottino e compagnia cantante, conclude con un: "bello che sei, che dio te benedica... ah, ma se puó dì, che so che non è battezzato angora? Ma va beh, glielo dico uguale, che dio te benedica! E quanno lo fate 'scto battezzo?"
"Mai signora, sono buddista"
Ecco ragazzi, quell'espressione lì sarebbe stata da immortalare!
V.

Zucchero e la Marescialla

immagine dal web

Post dedicato. E ho detto tutto!

Zucchero lui. Una delle persone più vere e oneste che potresti mai incontrare nella vita.
La Marescialla lei. Una donna forte, verace e a volte brutalmente sincera.
Più avanti scopriremo il perché di questi soprannomi.
Si conobbero sui banchi di scuola, dalle suore. Una scuola che già 30 anni fa sembrava uscita da un film di Dario Argento, ma che nonostante questo, ancora funziona.
Dicevo, si conobbero sui banchi di scuola e trascorsero insieme cinque anni della loro infanzia. Convivenza forzata, si sa, a quell'età si tende a schifare il sesso opposto, più che altro.
Si persero di vista per moooooolto tempo. Scuole diverse, esperienze diverse, storie diverse, poi addirittura città diverse.
Un giorno per caso si rincontrarono. Non so se a casa di lui o di lei, visto che le loro madri si conoscevano, ma da quel momento, lui decise che avendola ritrovata non voleva lasciarsi sfuggire la possibilità di parlarle di nuovo.
Così si fece dare il numero e la chiamó. Da quel momento, per tutti lui diventò Zucchero (soprannome datogli da lei a causa dell'infinita dolcezza con la quale trattava la sua regina) e lei si trasformò nella Marescialla (affibbiatole da noi per via del di lui lavoro).
C'era un piccolo ostacolo però.
Zucchero viveva ancora a molti chilometri da lei e vivere le storie a distanza, per chi si conosce così poco, non è facile.
Ma erano entrambi così determinati a stare insieme che la cosa non li spaventava affatto.
Quindi dopo un paio d'anni a week-end alterni, Zucchero ottenne un avvicinamento alla sua Marescialla. Qualche centinaio di chilometri ancora e l'avrebbe tenuta tra le braccia ogni sera.
Nel mentre si stavano dando da fare (maliziosi, non in quel senso... cioè anche in quel senso, ma non solo).
La ristrutturazione del loro futuro nido d'amore procedeva a grandi passi e l'idea di vivere insieme si faceva sempre più concreta.
Nel marzo dello stesso anno, arrivò quella che per loro fu forse la notizia più bella e insieme sconcertante. Aspettavano. Nello specifico, aspettavano una bimba.
Loro, la coppia perfetta, le due metà della mela, stavano per mettere al mondo il frutto del loro amore.
Nel dicembre dello stesso anno, con una settimana circa di anticipo sulla tabella di marcia (impedendo alla Marescialla di partecipare al matrimonio dei loro "carissimi" amici), nacque la Vikinga, pelata e assolutamente uguale al padre nell'aspetto!
Da lì fu un'escalation di novità, più o meno positive.
Prima il ritorno a casa di Zucchero, poi il lavoro della Marescialla che finalmente aveva ingranato, l'acquisizione di una normalità fino ad allora solo sperata e qualche batosta che non manca mai.
I due anni seguenti sono serviti a consolidare (se così si puó dire) ulteriormente questo meraviglioso rapporto e a tre anni precisi dalla prima, ha fatto il suo ingresso la seconda piccola (si fa per dire), nota col vezzeggiativo di Buzzicona (per chi sta fuori dal GRA: decisamente in carne).
Un matrimonio con battesimo della suddetta Buzzi, hanno coronato questo  quadro perfetto.
Dieci anni, due figlie, vacanze in compagnia e innumerevoli cene tra amici figliati e non, fanno di loro il modello al quale ogni coppia secondo me dovrebbe ispirarsi per vivere un rapporto sano, intenso e completo.
Alle due metà della mela, che si sono trovate e credo (e spero) non si lasceranno mai.
Un grazie per essere i preziosi amici che siete.
V.

16 ottobre 2013

Nano-Logico

Eversore: Mamma, io voglio far vedere il mondo al mio fratellino.
Io: Che bello amore, ma lui è ancora troppo piccolino per prendere l'aereo. Dobbiamo aspettare almeno un anno. Tu avevi 3 anni e 1/2 quando siamo partiti con l'aereo.
E: E va beh, allora facciamo che tu rimani con il fratellino e io ci vado con papà.
I: Ma mica va bene eh. Voglio venire anch'io con te in vacanza.
E: Allora mamma vieni anche tu e il piccolo lo lasciamo con nonna R!
O.o prova a contraddirlo.
E poi ancora
I: Che poi, amore di mamma, ci vogliono tanti soldini per prendere l'aereo e adesso non ne abbiamo molti.
E: Andiamo in banca e li compriamo.
I: Ehm, non funziona proprio così. I soldini stanno in banca se ce li mettiamo io e papà andando a lavorare.
E: Ma papi lavora sempre. Deve lavorare di più così guadagna più soldini e andiamo con l'aereo.
*.* una logica stringente!!
V.

14 ottobre 2013

Eh, io all'età tua...

Insomma, non mi reputo adulta, ma non sono nemmeno una bimbetta.
Odio, odio, odio profondamente quando sento lagggente (leggi, la suocera) che mi dice in continuazione: io a trenta ne avevo già tre, (io ne ho due, so' pochi?) lavoravo da una vita (invece io vado al centro estetico a famme massaggià la cellulite un giorno si e l'altro pure da 12 anni), non sono mai stata a casa per la maternità (dove lavoravi, nei campi di cotone in Mississippi per gli schiavisti?) cercando di farmi sentire meno di quello che sono in realtà.
Alcune di voi condivideranno la mia stessa sorte, ne sono sicura: critica continua senza ragione ed esaltazione immotivata per il figlio perfetto!
Prendiamo ieri. Per il mio compleanno il buon Furio ha organizzato una pizzata home made da noi con il suo famoserrimo tiramisù a chiudere.
C'erano alcuni dei nostri amici più cari, i miei, mio fratello, i suoi e un suo fratello, il VIP.
Mio marito è una specie di maniaco dell'organizzazione, per cui avevamo già preparato quasi tutto molto in anticipo.
Devo dire che quando ci si mette (di rado ultimamente) gli riesce tutto molto bene, ma ogni volta:
"Madonna sto figlio mio quanto è bravo, poteva fa il cuoco! Senti senti 'sta pizza è un burro, fina fina! E poi, 'sti peperoni mmmm che specialità!"
"Ehm, veramente i peperoni li avrei fatti io."
"Eh, ma infatti so un po' troppo saporiti e cotti, tiè se so' squaiati"
Ecco, appunto!
O meglio
"E il tiramisù, quando l'hai fatto bello de mamma? Stamattina? Senti che bóno! Forse, c'è solo un po' troppo cacao"
Mi aveva visto 10 minuti prima spolverare il cacao sulle teglie di tiramisù.
Per lei, mio marito è il Re Mida, io sono il suo contrario, salvo poi mangiare la qualunque le si pari davanti, anche preparato da me, sentenziando che: me sa che st'insalata m'ha fatto gonfià, che olio hai usato?
Se, l'olio! Non sarà stato il secchio de roba che te sei magnata prima, NO?!?!

In questi giorni poi purtroppo ho il nano 2.0 con continui dolori per le coliche, di quelli che non lo fanno dormire più di 10 minuti per volta, facendolo urlare come un'aquila. Secondo voi, è colpa mia se un bimbo di 2 mesi e 1/2 sta male? Sono io che non voglio cambiare il latte/dargli le medicine/cullarlo/shakerarlo a testa in giù??? No, non credo proprio!
Per lei invece, se il pupo (ricordo, 2 mesi e 1/2), ha le coliche, la colpa è mia, perchè gli do il latte artificiale invece di allattarlo al seno, come se non mi dispiacesse già abbastanza.
Eh, perchè io li ho sempre allattati e non ce le hanno mai avute.
E avrai avuto culo, penso io!!!
Va beh, forse le do più importanza di quella che merita davvero, ma sentirsi sempre messa in discussione da qualcuno, che per altro ha fatto un lavoro così così coi suoi di figli, facendone uscire buono uno su tre (ovviamente il mio), ecco, un po' mi scoccia!!
Voi invece, che rapporto avete con le vostre suocere? Dai, fateme rosicà voi che ci andate così d'accordo!
V.

13 ottobre 2013

32

Oggi ne faccio 32.
Ne dimostro 22 (fuori, magari).
Me ne sento 12 (dentro, pure troppi).
Peter Pan me fa er cambio stagione!!!!
V.

10 ottobre 2013

Pisci-no

immagine dal web

Allora. L'original nano fa nuoto. Il 90% delle volte ce lo porta il buon Furio, che evidentemente convinto di essere il padre di un Phelps in erba (di quella buona), dispensa consigli alla mia ignara prole.
"Gambe dorso un po' più basse."
"Prendi un bel BOCCONE d'aria e ti immergi, vedrai come vai veloce."
E la mia preferita: "Se ti scappa, falla in piscina!"
Ora, il nano ha una discreta resistenza vescicale, ma un po' l'acqua fresca, un po' l'eccitazione, un po' i 12 litri che si beve durante la lezione, verso la mezz'oretta gli scappa un pipì che non gliela può fare!
Ogni volta lo fa presente alla simpatica istruttrice e ogni volta la volpe gli risponde si aspettare che tanto manca poco. E lui da bravo soldatino aspetta, nuotando con un braccio solo, perché l'altro lo usa a mo di morsa.
Il mio altrettanto furbo marito gli ha più volte detto che anche se la fa non succede niente e che (in effetti è vero) lo fanno tutti, ma di non dire assolutamente nulla alla maestra.
Oggi, all'ennesima richiesta del bagno, noi dalla balconata gli facevamo segno di farla (lo so, altamente diseducativo) e lui continuava ad entrare ed ad uscire temporeggiando. Ad un certo punto, non facendola davvero più l'ha mollata.
L'abbiamo capito dalla sua espressione che ha repentinamente virato dall'appanicato al completamente rilassato. Do you know?!?!
Lui, con il candore dei suoi 4 anni e mezzo ha alzato la testolina verso di noi, e con tutto il fiato di cui disponeva ha cominciato a gridare: "L'HO FATTA! L'HO FATTA! L'HO FATTA! L'HO FATTA!"
Ve lo devo dire che con le lacrime agli occhi per le risate non sapevo dove nascondermi per l'imbarazzo?!?!
Credo proprio che a questo punto il nano abbia capito come fare. L'unico problema è che né io né Furio possiamo farci vedere di nuovo da quelle parti.
V.

2 ottobre 2013

Festa dei nonni

Oggi, mi dicono i soliti ben informati, è la festa dei nonni.
Grazie alla mia famosissima memoria ad minchiam, puntualmente mi dimentico.
Per questa giornata "speciale" e solo per oggi, vorrei andare controtendenza e parlarvi dei miei, di nonni. Tra poco capirete la controtendenza.
Premetto che li ho tutti e quattro in vita, ma è come se non ce ne fosse manco uno.
Mi duole ammetterlo e sono consapevole di risultare cinica, ma io i nonni, quelli veri che ti amano come e più di un figlio, che si fanno in quattro per te, che ti accudiscono e a volte, per necessitá si sostituiscono ai tuoi genitori, beh non li ho mai avuti.
Ripeto per i meno attenti, sono tutti attualmente vivi e vegeti, ma è come se non esistessero.
Ho sempre (positivamente) invidiato quelli che coi nonni ci passavano pomeriggi interi, che da adulti parlano con un velo di malinconia (perchè non ci sono più) di quando andavano al parchetto col nonno o mangiavano il ragù di nonna per il pranzo della domenica.
A me e a mio fratello 'sta fortuna non è toccata. A noi in questo senso ha detto una zella che la metà basta.
Attenzione sióre e sióri, non uno, non due, non tre, ma ben quattro anaffettivi. Un poker di menefreghisti che a ripensarci sembra assurdo.
Per fare un esempio: io sono stata, per lungo tempo (quasi 7 anni) l'unica nipote femmina che i miei nonni (tutti) avevano l'opportunità di coccolare. Ora, non dico prendermi a vivere con loro, ma una carezza o una parola carina ogni tanto non avrebbe guastato. In età adulta mi sono stati raccontati da mia madre innumerevoli episodi di cui si sono resi protagonisti e nessuno di questi risulta essere edificante.
Tipo: io età anni 4 o giù di lì, rimango in custodia di nonna materna per un pomeriggio, causa visita medica di genitrice senza alternative e vengo ritrovata dalla succitata genitrice, messa a letto, vestita e con scarpe indosso, ovviamente senza cena. Ora, non per fare la pignola, ma come ti viene in mente?!?!
Altro giro, altra corsa, questa volta più recente.
Partorisco il primo e fino a due mesi fa, unico pronipote dei nonni paterni.
Quanto tempo sarà passato secondo voi prima che siano venuti a vedere sta creatura?!?! Sto ancora aspettando.
Al secondo figlio, ho pensato, avranno imparato dalle loro cazzate e verranno sicuro... se, ciao proprio! Il nano 2.0 ha più di 2 mesi e loro non sanno manco che faccia abbia. Ottimo direi.
Quindi, capite da soli che a 32 anni mi riesce complicato provare il barlume fioco di un affetto che loro stessi non sono stati in grado di trasmettere in tutti questi anni. So che non è una scusante, che dovrei dimenticare e passare oltre, che il bene non è una cosa dovuta e tutto quello che vi pare, ma io 'gnapossofa!
Quuiiiiiiindi, in questa giornata festeggio i nonni dei miei figli, che li amano e li coccolano, come solo i nonni sanno fare.
A loro e a tutti quei nonni che hanno amato ed accudito i propri nipoti, ma che purtroppo non ci sono più va un grande abbraccio e un immenso grazie di esserci, sempre!
V.