11 luglio 2015

Cronache dall'isola



Ci sono. Ho cominciato un nuovo capitolo della mia vita e solo ora, dopo oltre un mese, comincio a capirci qualcosa.
Ormai é ufficiale, vivo a Bali. Devo dire che fino alla sera prima della partenza ho avuto il timore che succedesse qualcosa per cui tutto dovesse finire, tipo che so, un meteorite!
Invece tutto è andato più o meno bene. Certo, 24 ore di viaggio hanno fatto il loro gioco. Due nani, una mamma, una nonna e 3 (dico 3) aerei da prendere, con extra condimento di scali internazionali interminabili. Ricetta perfetta per una disfatta!! 
Invece il grande si é comportato da vero globe-trotter. Seduto composto sul suo sedile, ha visto cartoni a profusione, giocato un po' con i kit per bimbi distribuiti sui voli, dormito e mangiato con appetito tutto quello che gli é stato propinato.
Per il piccolo Fiodena, invece ci sarebbe da scrivere un post a parte. Due anni sono due anni, ragazzi, non si scappa!
La prima tratta (6 ore circa), il relax e la tranquillità sono state praticamente delle chimere. Elettrico, irrequieto, curioso e rompiballe all'ennesima potenza. Lo scalo di quasi 7 ore ad Abu Dhabi ha fatto il resto. É crollato sul passeggino di cortesia circa 20 minuti prima dell'imbarco. Comodo no? Io con uno zaino in collo grosso quanto me, un trolley per mano e il grande che mi aiutava per la discesa. Mia madre con il piccolo in braccio e uno zaino altrettanto grande sulle spalle. Ve lo devo dire che a livello logistico ci siamo ammazzate di fatica? Per fortuna il volo lungo è stato notturno, per cui almeno i nani si sono fatti un bel sonno rigenerante..... loro, perché noi alla fine sembravamo due stracci usati, non abbiamo chiuso occhio. L'ultimo volo di 3 ore é stata una passeggiata di salute rispetto al resto. 
Alla fine ce la siamo cavata con un bagaglio di stanchezza e tensione sciolta nel momento in cui siamo usciti dall'aeroporto, dove il buon Furio ci stava aspettando, emozionato e trepidante (erano 20 giorni che non ci vedevamo).
Piccola nota a margine perché so che voi potete capirmi: mi sono venute a Fiumicino quando eravamo giá al terminal pronti per imbarcarci.... e ho detto tutto!
Insomma, vivo il sogno che tanti tengono chiuso in un cassetto, nell'isola che almeno una volta nella vita vale la pena visitare.
I colori, i profumi, il cibo, gli usi e i costumi, la grande, profonda e radicata cultura balinese si stanno insinuando piano piano nella mia vita e io non posso che esserne contenta. Ho scelto di vivere qui, di far crescere qui i miei figli e di garantirgli, almeno per quello che posso, la qualità di vita che penso meritino.
Uscire al mattino in motorino e ritrovarsi ad attraversare risaie sterminate per portare a scuola i nani, riempirsi gli occhi e l'anima con i paesaggi che ti scorrono davanti. Incontrare e parlare con persone di tante nazionalità diverse, che a modo loro ti danno qualcosa che ti fa crescere e ti arricchisce. Creare qualcosa da zero, per se stessi, condividendo con le persone amate esperienze di vita uniche, non ha prezzo.

Vedere come nano1 provi a relazionarsi con altri bimbi o con le insegnanti, nonostante non capisca mezza parola di quello che dicono è commovente e incoraggiante allo stesso tempo. Sono sicurissima che nel giro di pochi mesi, dará una pista a tutti noi con l'inglese.
Sentire e poter contare sul supporto e l'aiuto prezioso di mia madre mi da la forza di pensare che ci sono tutti i presupposti per poter riuscire nel nostro progetto di vita in questo posto fantastico.
Posto fantastico pur con le sue contraddizioni tipo il traffico o la quantità mostruosa di motorini in circolazione. Ci sia abitua abbastanza alla svelta, comunque. Anche alla guida al contrario. I primi giorni rischiavo un frontale ogni 50 metri, ora mi muovo in scioltezza. I nani sono entusiasti delle scorrazzate in motorino, specialmente il Fiodena. Facciamo (e gli lascio fare) cose che a Roma non mi sarei mai lontanamente sognata. Li portiamo in giro coi loro bei caschi e loro vanno fuori di testa. 
Certo, non nego di sentire la mancanza forte degli amici fraterni, quelli con cui passi quasi tutto il tempo libero che le frenetiche settimane romane ti lasciano, ma confido nel loro affetto e bene incondizionato, quel bene che li spinge a pensare di fare un viaggio intercontinentale con le nane al seguito solo per poter stare con te, se tu non dovessi tornare a breve.
Insomma, per ora il bilancio è più che positivo, ma siamo solo all'inizio, chissà il futuro cosa ci porterà.
Stay tuned to discover it.
V.

Photo: so le mie!!