7 novembre 2018

Hands up!

Mani in alto, questo è un ritorno, forse.
Tornare sul luogo del delitto, dopo tanto tempo e tante disavventure, non è mai semplice.
In due anni ne sono successe di ogni, ma sono sempre qui, pronta a ripartire per altri lidi.
Un brevissimo, si fa per dire, recap è doveroso:
  • Novembre 2016 - rientro in Italia sola coi bambini, con prospettiva fantastica di trasferimento in altro continente (non sto nemmeno a commentare il processo che ci ha portati a partorire st'idea del pipolo, che ancora fatico a parlarne). Ritrovo per mia fortuna gli amici storici, pochi e buoni, ma delle decine di persone che si stracciavano le vesti prima della mia partenza manco l'ombra. Boh, dicevano tutti che non potevano vivere senza di noi... saranno morti!
  • Gennaio 2017 - rientra in Italia pure Furio e mi vedo costretta ad iscrivere, in corsa, il nano grande alla seconda elementare (pena arresto), con conseguente dramma - tragedia greca - fulmini e saette - signora lei è matta come le viene in mente, perché ovviamente di italiano scritto non capiva una benamata mazza. Comincio ad accarezzare l'idea che l'alcol non sia proprio la risposta, ma alla fine sticazzi della domanda.
  • Marzo 2017 - mi vedo costretta (e 2) a cercarmi un lavoro, visto che le cose per il Canada sarebbero andate un po' per le lunghe e non si campa d'amore, figuriamoci di madonne e bestemmie. Mi viene gentilmente offerta la possibilità di fare la responsabile dentro una pizzeria a taglio di nuova apertura, in quanto già pratica ed esperta nel settore. Un consiglio vitale: MAI LAVORARE COI PARENTI, MAI! Furio nel frattempo va a farsi una vacanzetta da solo a Vancouver per sondare un po' il terreno... quasi 3 settimane per gradire. L'alcol dopo il lavoro diventa una divertente tappa settimanale.
  • Maggio 2017 - mi sottopongo ad un interventino per rimuovere un fibroadenoma di circa 8 cm (benigno, tutto bene, ma ammazza che strizza) e poi visto che tanto ci sarà da aspettare qualche tempo, pure Furio, con la scusa di aiutare un amico che aveva necessità, e vista la sua meravigliosa professionalità, trova lavoro in una pizzeria, a 45 minuti da casa, dove sputa il sangue per tutta l'estate e dove viene ovviamente trattato alla stregua di uno schiavo. Mio malgrado limito il consumo di alcolici, ma è solo temporaneo.
Salto a piedi pari tutta l'estate che è stato solo lavoro, lavoro, lavoro per entrambi, coi bambini (felicissimi) che stavano un po' coi miei e un po' coi suoi. Noi lessi a schifo.... il più delle volte brilli.
  • Settembre 2017 - inizio scuola per entrambi, in due strutture diverse, comunale per il grande, statale per il piccolo, distanti svariati km e immersi nel traffico del mio "amatissimo" quartiere. Mando avanti la mia vita ad un quarto di Madonne alla volta, innaffiate da fiumi di birra.
  • Ottobre 2017 - mi licenzio e vi saluto a tutti e salto su, che siete una manica di mer*e e compagnia cantante, visto che non si potevano mantenere ritmi tipo: ci vediamo 10 minuti la sera tardi e ci diamo il 5 perché siamo cotti, i bambini nel frattempo me li cresce mamma. Proprio non era il caso. Rallento e riprendo fiato, tra un sorso di weisse e l'altro.
Feste di Natale passate in decompressione, facendo lavori in casa per avere un po' di autonomia rispetto alla Furio's family (immaginate di vivere nella stessa casa coi suoceri) e sempre con lui a lavorare in modalità schiavo. Festeggiamo!
  • Gennaio 2018 - faccio un colloquio per un lavoro d'ufficio che sembra fatto apposta per me dove faccio anche una delle figure demmerda più grandi della mia vita. Mi prendono comunque. Festeggio brindando, of course.
  • Febbraio 2018 - comincio il nuovo lavoro part-time, perfetto per me che così riesco a gestirmi i bambini senza pesare sugli altri. Corro a destra e a manca, ma almeno arrivo a fare tutto senza impazzire.... quasi. Un sorso ogni tanto, per mantenere l'allenamento.
  • Marzo 2018 - Furio riparte per Vancouver per costituire la società che darà vita al nuovo ristorante. Andata e ritorno in meno di 5 giorni... il Karma spesso sa farmi ridere di gusto. Io comincio a dare i primi segni di squilibrio generale e cerco allegria nell'alcol... pare funzionare.
  • Aprile 2018 - mi riscopro bimbominkia e vado al Romics con la scusa di portare mio figlio, mi si apre un mondo. Mi faccio un altro tatuaggio (una piuma nell'orecchio sinistro) e penso che stiamo facendo un'altra cazzata a ripartire, o forse è una genialata, non ho ancora deciso. Nel pub di zona ormai sono di casa, manco ordino più, mi portano una media senza fare domande.
  • Maggio 2018 - scavalliamo un periodo io e Furio che in confronto i buchi neri sono case famiglia e ricominciamo a pianificare la partenza. Mi faccio un altro tatuaggio, enorme, sulla spalla, rappresentativo di quello che sento essere diventata (Malefica e il suo corvo). Furio apre e gestisce la cucina, per conto di questo fantomatico amico, di una pinseria che riscuote un successo senza precedenti. Noi ci vediamo anche meno di prima, ma lui è felicissimo. Intanto prenoto il viaggio in solitaria per Vancouver, dopotutto se devo trasferirmi lì, magari un'occhiata vale la pena dargliela. Nel pub ormai la birra me la spillo da sola.
  • Giugno 2018 - Furio festeggia i suoi 40 (vinoh!), io vado prima a Milano per il 9Muse della Spora e a fine mese parto per il Canada, da sola per 10 giorni: un sogno che si avvera! Sono ospite di amici e mi innamoro del posto. Ho seriamente pensato di non tornare. Emergenza alcol risolta in loco.
  • Luglio 2018 - mi scade il contratto (troppo bello per essere un indeterminato, dai) e con la promessa di richiamarmi a settembre mi lasciano a casa. Poco male, porto i nani al mare e quest'anno ci scappa pure l'ombra di un'abbronzatura. Qualcuno ha detto aperitivo?
  • Agosto 2018 - faccio svariate volte a settimana Roma - Maccarese - Cerenova per poter tenere vagamente insieme la mia famiglia e mi ritrovo praticamente a qualsiasi evento sola coi nani, perché lui lavora. Per fargli cambiare aria li mando un paio di settimane in montagna coi nonni e siamo tutti felici (più o meno). A fine mese incastrano anche me a lavorare nel ristorante... una gabbia di matti. Poi dici uno beve!
  • Settembre 2018 - cerchiamo di recuperare un po' di tempo di qualità facendo una brevissima vacanza in campeggio solo noi 4. Ovviamente poi tra la scuola, le riunioni e la routine che si rimette in moto, abbiamo cercato di stare il più tranquilli possibili, senza risultati apprezzabili. Io nel frattempo ho completato il processo di transizione da madredemmerda a mogliedemmerda e preparo tutta la documentazione per chiedere i visti. Qualcuno mi passi quella bottiglia!
  • Ottobre 2018 - all'inizio del mese inoltro la pratica per il Canada e rimaniamo in trepidante attesa per le 3 settimane indicate dall'ufficio. Esattamente al ventesimo giorno otteniamo il verdetto: ammessi 3 su 4! Sbianco malissimo e gli attacchi di panico diventano un piacevole appuntamento quotidiano. I canadesi sono molto, molto rigidi, ma troviamo comunque il modo di risolvere la questione, fosse anche l'ultima cosa che faccio, ce devo riuscì, e cominciamo ad organizzare per l'ennesimo trasloco. Nel frattempo quasi nessuno sa della nostra imminente partenza (visti i precedenti, mica so scema), per cui io mi trovo a parlare con la gente fingendo di interessarmi alle cose normali: elezione di rappresentanti di classe, programmi per campo scuola la prossima primavera, festa di Natale e compagnia cantante. Festeggio i 37 circondata dal calore di pochi, pochissimi familiari e mi è bastato. A fine mese festeggiamo Halloween mascherati da scemi e prenotiamo i biglietti aerei. Oste, pooortaaaaaace 'nartro liiiiiitro, che noi se looooo beveeeeemooo!


Siamo ai giorni nostri. La partenza per Vancouver è fissata per il 19 novembre, molti si sono stupiti della velocità con cui abbiamo deciso, senza sapere magari che per noi sono stati due anni di lacrime e sangue.


Io affronto altalene emotive che nemmeno a Le Cirque du Soleil le hanno viste mai e oscillo pericolosamente tra: "che bello, non vedo l'ora!" al più razionale: "ma che cazzo m'ha detto il cervello, ma 'ndo vado un'altra volta?"

Ripartire significa ricostruire tutto da zero, di nuovo: casa, scuola, rapporti, vita... tutto. Ma non ci scoraggiamo, teniamo botta e ci facciamo forza l'uno con l'altro.
I bimbi sono sereni e consapevoli di cosa li aspetta, entusiasti della nuova avventura.
Mi impegnerò ad aggiornare ancora con tante belle foto e buone notizie, si spera!

Un abbraccio a presto
V.

ATTENZIONE: nessun fegato sano è stato maltrattato per la realizzazione di questo post!
In ogni caso: Don't try this at home, please!!!!

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia una traccia, solo un insulto se vuoi!
Lo scambio d'idee aiuta a crescere!