14 novembre 2011

Non mi fotocopierò le chiappe

Immagine dal web
Non sono io, ma mi somiglia molto

Le immagini di oggi mi rimbalzano nella testa come la pallina in un flipper in tilt. Devo metterle per iscritto, fin tanto che sono ancora vivide nella mia mente (ma chi sei, Avatar?). Anche perché, con la memoria pessima che mi ritrovo, mi va tutto in reset nelle prossime 2 ore e tanti saluti ai bei ricordi di questa giornata speciale.
Allora, tanto per cominciare, come qualcuno di voi ricorderà, lo scorso lunedì sono andata ad un colloquio di lavoro. Aspettavo una chiamata in settimana per andare a firmare venerdì e poter cominciare oggi, ma giovedì sera ancora non ero stata contattata e mi ero messa l'anima in pace che comunque questo nuovo inizio sarebbe stato solo posticipato al massimo di una settimana. 
Invece, nel momento che non ti aspetti - tipo l'abbiocco post prandiale del venerdì - arriva la chiamata e mi scapicollo (letteralmente) per andare di nuovo in centro a firmare. Siccome sono una faina, ho pensato "la scorsa volta m'avete fregato con la macchina, oggi ci vado con i mezzi, tiè". All'uscita della metropolitana sembravo ubriaca, mentre giravo nelle vie limitrofe a Via Veneto apparentemente senza meta.
Sfidando le leggi della logica, sono arrivata sana e salva e mentre ero lì che aspettavo, non è mancata nemmeno una manifestazione di giovani scioperanti, che hanno pensato bene di lanciare bottiglie di vetro vuote contro la vetrina dell'ufficio dove ero io, corredando il tutto da sputacchi di varia provenienza.

Ma, com'è, come non è, oggi ho cominciato a lavorare nel posto nuovo.
Mi sono sentita come il primo giorno di scuola. Sei quella nuova, quella che nessuno conosce, quella da inquadrare, quella da perculare alla bisogna.
Non che io sia una dalla vergogna facile, ma una trentina di paia d'occhi puntati addosso nello stesso momento fanno un certo effetto anche a me.
Tanto per cominciare, ho sbagliato civico ed entrando mi sono imbattuta in una folla di utenti armati di cartelline e faldoni branditi come mazze ferrate. Ho girato i tacchi e mi sono infilata nel portone al numero giusto. 
Sembravo un furetto con la labirintite.
Appena entrata, la guardia all'ingresso mi blocca dicendo: "Signora, oggi è chiuso!"
E io: "Mi fa piacere, ma in teoria io dovrei lavorare qui."
Il siparietto si è svolto davanti ad un nugolo di colleghi vari che mi sa tanto che hanno già capito che sono la scoppiata di turno. COMINCIAMO BENE!!!
Ho atteso una 40ina di minuti che il direttore di dipartimento ricevesse sia me che un altro ragazzo, solo per sentirgli dire che non ha ancora le idee chiare su dove dislocarci, per cui intanto ci hanno appoggiati in un ufficio in cui lavorano già altre quattro persone (3 delle quali oggi assenti).
Durante l'orario di lavoro qualcuno è venuto a presentarsi, altri li ho conosciuti durante una piccola festicciola organizzata per motivi random, altri ancora non si sono nemmeno avvicianti (le misfits). E si che sono piccola e inoffensiva (se, va beh). Ogni volta che qualcuno diceva Siete quelli nuovi, partiva un coro di sghignazzi o facce poco rassicuranti.
Mi sono fatta dare le indicazione per la sopravvivenza: bagno, cibo, uscite di sicurezza.
L'età media è notevolmente bassa. Io sono una di quelli più grandi.... che tristezza.
Il - credo, non so, forse - responsabile del mio ufficio, ha 22 anni ed è espertissimo.
E' anche un cazzeggione senza ritegno però. Al mio arrivo lui non c'era per cui l'hanno dovuto chiamare. Mentre parlavano al telefono uno di questi segretari tuttofare ci ha annunciato dicendo "A Piè, c'è carne fresca pe tte! Un omo e 'na ragazza.... e com'è... ehm è ggiovane". 
Capendo l'antifona al volo, mi sono smarcata dicendo "A piè, so sposata e so pure madre!" Parafrasando una celebre battuta: T'avevo già sgamato al ciao.
Il suddetto giovine Piè, comunque si è rivelato essere molto utile, visto che mi ha spiegato un po' le dinamiche interne ai vari uffici.
Il succo è che se ti fai gli affari tuoi campi meglio e più a lungo. Tutti sono invidiosi di tutti e mirano a farti fare brutta figura col direttore. CONTINUIAMO MEGLIO, sono capitata in un covo di vipere.
Bella pè me!!
A domani per i prossimi aggiornamenti, perché lo so già, sarà una settimana mooooooooolto lunga.

9 commenti:

  1. ma che sei venuta a lavora da me?
    da come descrivi posto e colleghi sembra proprio di si.
    in bocca al lupo.

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  2. Cos'è? Una caserma? Il tuo umorismo mi diverte un sacco. Il clima è lo stesso che si respirava dove lavoravo!

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  3. In bocca al lupo. Certo che come ambiente non è malaccio davvero!

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  4. Woooowwww ma in che bel posticino sei capitata.... va beh dai.... migliorerà (o peggiorerà...? Boh.... ) ;-)

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  5. ommammamia!! Buona fortuna!! MA sei sicura che i giovani del corteo non erano invece ex-dipendenti?? Auguri!!

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  6. in bocca al lupo.
    la cosa che chi si fa gli affari propri campa di più vale ovunque.
    e anche il fatto del covo di vipere.

    però in mezzo alla gioventù almeno ti diverti, no?

    :)

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  7. E' proprio vero allora ..
    ... a te la Montessori ti fa una pippa !

    :)

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  8. in bocca al lupo! io ricordo con terrore le prime settimane del nuovo lavoro, te la sei cavata decisamente meglio di me! :)

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  9. @mogliemammadonna: magari! Incontriamoci. Sarò quella con la rosa rossa fra i denti.

    @Eu: caserma, galera, ufficio... siamo lì! Però ogni tanto ci scappa una risata.

    @newmoon35: crepi (poro lupo)!

    @Lu.C.I.A.: spero migliori e basta!

    @Alice: mi sta venendo il dubbio in effetti!

    @Puffola Pigmea: si, almeno... sigh

    @Ex 13nne pedagogo: te vedo svejo, bravo!!!!

    @pinkmommy: il terrore mi è durato il tempo di capire dove fossi, dopo ho manifestato il mio carattere minchione e tutto si è alleggerito

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